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Dieci anni fa nasceva il Partito Democratico. Nel Sannio, come nel resto del Paese, quello che veniva definito ‘il popolo del centrosinistra’ si recava ai seggi allestiti in ogni comune della provincia per eleggere il primo segretario nazionale, quello regionale e le due assemblee di riferimento.

Ricordate le più che prevedibili vittorie di Walter Veltroni e Tino Iannuzzi, è l’elenco dei 41 sanniti eletti in assemblea nazionale e regionale a restituirci una fotografia di quello che era il gruppo dirigente piddino all’alba di questa avventura.

Ce l’ho, ce l’ho, mi manca: un decennio dopo, accostando le liste dei pionieri democratici a quelle degli organismi dirigenti attuali, diversi sono i nomi che ritornano. A partire da quello del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, eletto nell’assemblea regionale con ‘Campania Democratica per Iannuzzi’. Sotto le stesse insegne, correvano pure Carmine Valentino e Rossano Insogna, oggi rispettivamente segretario e presidente del Pd sannita.

Su fronti diversi, acquisivano il diritto a sedere nella prima assemblea campana del Pd pure Luigi Diego Perifano e Antonio Calzone (entrambi per ‘Un nuovo inizio con Piccolo’) e l’oggi sindaco di Sant’Angelo a Cupolo Fabrizio D’Orta (‘I democratici per Mazzarella’).

Volgendo lo sguardo a Roma, c’è un solo piddino che può vantarsi di essere ancora nell’assemblea nazionale del Partito Democratico a dieci anni di distanza dalla prima elezione: Raffaele Del Vecchio, oggi esponente renziano, nel 2007 rappresentante di ‘Campania Democratica per Veltroni’. Al suo fianco, con provenienza da diverso collegio, sedeva un altro evergreen del Pd: Floriano Panza.

Le somiglianze tra il Pd che era e il Pd che è, dunque, non mancano. Ma a scorrere quei quarantuno nomi, emergono anche storie personali di chi il Pd lo ha fondato per poi diventarne acerrimo nemico. Il caso più eclatante, forse, è quello di Mario Pepe, altro esponente di ‘Campania Democratica con Iannuzzi’. Anche Giorgio Carlo Nista (in assemblea nazionale con ‘I riformisti coraggiosi con Veltroni’) poi il Pd lo ha combattuto, sfidando Ricci per la presidenza della Provincia. Piddino deluso, se non pentito, è anche Carlo Falato, dieci anni fa eletto in assemblea regionale con ‘I riformisti coraggiosi con De Franciscis’.

Padre fondatore del Partito Democratico lo è stato anche Carmine Nardone. Pure lui, come dimenticarlo, con il Pd è finito per scontrarsi, – e in maniera a dir poco clamorosa – non rinunciando mai a rivendicare la sua appartenenza al centrosinistra. Nel 2007, qualcuno lo ricorderà, era proprio Nardone a guidare la pattuglia dei riformisti veltroniani.

A completare la lista dei primi piddini dirigenti, tanti amministratori e politici dell’epoca oggi scomparsi dall’universo politico sannita. Nomi anche importanti, come quelli di Franco Russo, storico dirigente del Pci beneventano, e Rosario Spatafora.

Per il resto, lasciamo fare a voi: di seguito, l’elenco di tutti gli eletti all’assemblea nazionale e regionale del Partito Democratico. Quello ‘originale’.

Assemblea nazionale 
Raffaele Del Vecchio, Maria Laura Iadanza, Giuseppe Lamparelli, Ada Renzi, Floriano Panza, Agata Viscosi, Giuseppina Gambacorta, Antonio Corbo, Angela Tremante (“Campania Democratica per Veltroni”), Carmine Nardone, Angela Maturo, Giorgio Carlo Nista (“I riformisti coraggiosi con Veltroni”) e Sergio Tanga (“I democratici per Enrico Letta”). 

Assemblea regionale 
Umberto Del Basso, Anita Biondi, Franco Russo, Stefania Viscione, Rosario Sparafora, Giuliana De Matteo, Rosanna Papa, Rossano Insogna, Paola Goglia, Carmine Valentino, Rosa Viscusi, Silvio Riviezzo, Mario Pepe, Maria Felicia Di Cicilia, Antonio Solimene, Dora Ialeggio, Antonio Paolozza, Marisa Randazzo (“Campania Democratica per Iannuzzi”), Luigi Diego Perifano, Graziella Gaudiello, Antonio Calzone, Agnese Salerno (“Un nuovo inizio con Piccolo”), Carlo Falato, Grazia Fasano (“I riformisti coraggiosi con De Franciscis”), Fabrizio D’Orta, Giovanni Caporaso, Carmine Grasso, Adele Iacoviello (“I democratici per Mazzarella”).