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San Giorgio del Sannio (Bn) – “Sulla bonifica della discarica “Tranfaglia” il Comune deve tutelare la salute dei cittadini e assicurare la protezione delle acque sotterranee”. E’ questo il senso della nuova interrogazione a risposta scritta presentata da Francesca Maio, consigliere del M5S al Comune di San Giorgio del Sannio. Della questione si è interessato anche l’Eurodeputato del Movimento Cinque Stelle Piernicola Pedicini che nel mese di marzo ha presentato una interrogazione parlamentare alla Commissione Europea.

“Con Decreto Dirigenziale n. 28 del 05/11/2014 – ricorda l’esponente pentastellato – la Regione Campania ha approvato il progetto di bonifica e messa in sicurezza della discarica c.d. “Tranfaglia” in località San Giovanni, ammesso a finanziamento per 860.854,42 da fondi FESR, inclusa nella lista delle discariche abusive da bonificare per cui l’Italia è stata condannata a seguito della sentenza del 02/01/2014 (causa C-196/13, procedura di infrazione 2003/2077)”.

“Attraverso la comunicazione Ares (2016) 5236389 del 13/09/2016 – si legge poi dall’interrogazione – la DG Ambiente, a seguito delle informazioni ricevute dall’Ufficio Tecnico di San Giorgio del Sannio (comunicazione n. 713 del 15 gennaio 2016), ha fatto sapere che la discarica in oggetto ha subito un intervento di messa in sicurezza permanente”.

A questo punto, la consigliera Maio ricorda che il presidente del Consorzio Campale Stabile è il fratello del responsabile del laboratorio di analisi Tecnobios e che il suddetto consorzio “è interessato da un’indagine della Procura per la discarica di Calvi”.

Nella relazione finale di esami datata 9 agosto 2016, post bonifica, firmata dal Consorzio Campale Stabile, basandosi sugli esami della Tecnobios, – sottolinea allora il consigliere di opposizione a San Giorgio del Sannio – si omette la presenza di ARSENICO nei piezometri n. 1, n. 2, n. 3, n. 4 e n. 5, la cui concentrazione risulta essere espressa in milligrammi per litro, mentre il decreto legislativo 152/06 ne fissa il limite a 10 µ (microgrammi per litro). Si rende noto che i valori determinati dal laboratorio arrivano a 80 milligrammi nel PZ1 e il valore più basso, ma comunque di gran lunga superiore al limite di legge è di 27 mg/l nel PZ5. Sempre nella relazione finale che dovrebbe attestare l’avvenuta bonifica – prosegue l’interrogante – si legge che “le acque sotterranee non risultano conformi alle disposizione previste dal D.Lgs 152/06 parte 4° allegato 5 tabella 2, relativamente ai parametri MANGANESE, FLORURI, FERRO E SOLFATI.” Stando alla relazione si legge che il dato per MANGANESE, FLORURI E FERRO essendo elementi presenti naturalmente nelle rocce non implica necessariamente una fonte di inquinamento, ignorando completamenti i limiti fissati dal legislatore.

“Il superamento dei limiti per i Solfati – evidenzia Francesca Maio – viene attribuito ad un errore in fase di prelievo. Dobbiamo quindi pensare che il campionatore abbia inquinato di proprio pugno con SOLFATI il campione? Se c’è un sospetto di un errore in fase di campionamento occorre ripetere il prelievo secondo le normali linee guida previste dalle norme ISO sul campionamento. Anche in questo caso si ignora letteralmente le disposizioni imposte dal legislatore”.

Da qui la richiesta della portavoce del M5S al Comune di San Giorgio inviata al sindaco Mario Pepe e alla sua giunta: “Quali garanzie sono in grado di fornire al reale stato della discarica in oggetto al fine di tutelare la salute dei cittadini e assicurare la protezione delle acque sotterranee come previsto dalla direttiva 2006/118/CE?”.