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Benevento –  Come diagnosticare e quale la terapia da attuare per il paziente affetto da dolore cronico? Se ne è discusso oggi, nelle sale dell’Auditorium “G. D’Alessandro“, presso la sede dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Benevento. Il corso di aggiornamento professionale, organizzato dalla Samnium Medica, moderato dal dott. Alfredo Montefusco, oltre a una folta partecipazione dei medici di medicina generale, ha potuto contare su relatori che hanno saputo catturare l’attenzione dei presenti con trattazioni sì medico-scientifiche ma capaci di mettere al centro il paziente con le sue individuali caratteristiche, fisiche e psicologiche. Al riguardo, la provocazione del primo relatore, il dottor Crescenzo Simone, medico di Medicina Generale, ha fatto comprendere il cambio di passo dello stesso approccio sociale al tema: “Il dolore è un dono di Dio? Dobbiamo soffrire? No”. Nel far comprendere alla platea le implicazioni, cliniche e terapeutiche, di una suddivisione tra dolore acuto e cronico quale spartiacque per la presa in carico del paziente Simone si è battuto affinché i concetti di cooperazione medica e rete territoriale fossero maggiormente accolti come propri dagli astanti: “L’innovazione cosa è? Minaccia o opportunità? Io, per fortuna, nella mia carriera l’ho sempre percepita come un’opportunità”. Gli ha fatto seguito l’intervento della dottoressa Marcella De Vizia, anestesista rianimatore e dirigente della Casa di Cura Gepos di Telese Terme. La dottoressa è riuscita nel non semplice compito di portare i presenti, per mano, a comprendere i processi fisiologici che conducono a una cronicizzazione del dolore, cancellando, con un soffio di scienza, la credenza che il dolore possa sempre svanire, all’improvviso e senza intervento. Il dolore cronico è una patologia che come tale va affrontata per la sua eventuale risoluzione o per la sua gestione. Il paziente va ascoltato, creduto e preso in carico. La rete di assistenza territoriale deve essere in grado di non lasciare interstizi di vuoto d’assistenza.

Sulle strategie farmacologiche e terapeutiche hanno discettato il dottor Antonio Renna, neurologo dell’ASL Benevento e Vincenzo Palmieri, anestesista e rianimatore dell’Ospedale Rummo di Benevento. L’approccio psicologico è stato curato dalla psicologa Sofia Cozzi, mentre il dottor Ugo Camilleri si è occupato del paziente osteoartrosico e la dottoressa Concetta Scoppa dell’importante ruolo rivestito dal medico di medicina generale. Tipizzazione del dolore, la prescrizione più appropriata di farmaci, la comunicazione tra territorio e specialisti (Spoke/Hub), la tempestività, il coinvolgimento attivo del paziente, l’integrazione tra ospedale e territorio sono stati tutti analizzati quali elementi utili al perseguimento di un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita dell’ammalato e dei suoi familiari.