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Dugenta (Bn) – L’elisir della lunga vita si trova proprio respirando l’aria salubre di Dugenta, una isola felice che ancora una volta è alla ribalta della cronaca per l’ennesimo raggiungimento del secolo di vita. Questa volta è “nonna” Maria Antonia Ciervo a tagliare il traguardo dei cento anni. Nata a Sant’Agata de’ Goti il 6 ottobre del 1920, in un anno abbastanza complicato per la storia della nostra Italia, si usciva dalla guerra e cominciavano ad esserci gli scontri sociali e politici tra il neonato Fascismo ed il già presente Socialismo, la piccola Maria Antonia si è poi trasferita a Dugenta. Un secolo, il suo ricco di accadimenti: il ventennio Fascista, la tragica seconda Guerra Mondiale, la fine del Regno e la nascita della Repubblica. E proprio in quell’anno trova il coronamento di una vita con il matrimonio: si sposa con Pasquale Iannotti nel 1946. Da questa unione nascono i tre figli: Carmela, Antonio, Luisa. Tutti si sposano e “nonna” Antonietta ha quindi la fortuna di avere sei nipoti, quattro maschi e due femmine. Inoltre ha la grande possibilità di circondarsi di sei pronipoti e quindi di essere bisnonna. Fin dal matrimonio, “nonna” Antonietta vive alla via Martini. Purtroppo, rimane vedova nel 1997 e da allora coabita col figlio Antonio e la sua famiglia, sempre ricoperta di affetto da tutti.
Dal matrimonio conosce quindi i grandi avvenimenti del dopoguerra e il boom economico fino ad arrivare ai giorni nostri. Anni che “nonna” Maria Antonietta ha voluto raccontare ai suoi figli e poi ai suoi nipoti. Un suggestivo, immenso e ricco bagaglio di ricordi affascinanti ed emozionanti.
Nella mattinata di oggi, alle ore 10:30, la Santa Messa di ringraziamento presso la Parrocchia Sant’Andrea Apostolo. Presente l’amministrazione comunale con il primo cittadino Clemente Di Cerbo. Proprio il sindaco commenta: “È con immensa emozione che vogliamo celebrare questo nuovo ed importante momento di festa per la nostra comunità. La nostra cara ‘nonna’ Antonietta è una donna straordinaria che tutti noi abbiamo sempre ammirato ed a cui abbiamo voluto bene. Era un atto dovuto festeggiarla con onori ed encomi”.