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Benevento-  Innovazione, conoscenze e trasformazione digitale. L’Università del Sannio e Confindustria Benevento hanno promosso il terzo ciclo di seminari su queste stelle comete che portano al futuro.

Protagoniste le aziende locali, per la precisione due eccellenze del nostro territorio nel campo dell’agroalimentare, Pasta Rummo, rappresentata da Antonio Rummo, e La Fortezza con Antonella Porto, che hanno interloquito con la vice presidente di Confindustria Letizia Rillo. A moderate l’incontro il referente Unisannio Riccardo Resciniti che ha ricordato la grave crisi economica italiana con l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime che hanno aggravato la situazione della produzione. Ma anche la deglobalizzazione ha inciso come fardello importante.

Ad aprire il dibattito il rettore dell’Università Gerardo Canfora: “Occorre guardare ai mercati e alla globalizzazione per rilanciare l’economia territoriale”.

La vice presidente di Confindustria Letizia Rillo ha sottolineato: “Il processo di globalizzazione è arrivato alla digitalizzazione e ciò permette di scambiare informazioni in tempo reale con  costi contenuti”. La Rillo ha rimarcato come le imprese abbiano creduto nell’internazionalizzazione: “Guardando ai dati delle Pmi dal 2014 al 2021 si è registrato un incremento dell’export in valore medio percentuale del 7%. Un dato che deve essere sottolineato nonostante la variazione negativa del 2020, ma tale decremento non deve preoccupare perchè tra il 2020 e il 2021 le imprese si sono attestate ad un fattore di crescita per l’export. I dati delle vendite tramite export per le Pmi tra il primo semestre 2021 e il primo semestre 2022 segnano una crescita del 28%”.  La piccola e media impresa, secondo Rillo, è una realtà rilevante in termini di numerosità, di persone occupate e di fatturato e rappresenta la locomotiva dei territori, con un potenziale ruolo di stimolo allo sviluppo locale.  

La vice presidente ha spiegato come le aziende attraverso strategie d’ingresso in paesi esteri possano ottenere dei vantaggi come ad esempio quello di diversificare i rischi,  beneficiare di economie di scala aumentando i propri volumi di produzioni, ma anche le imprese attraverso strategie di marketing internazionale non commerciale possono in un primo momento approvvigionarsi in altri mercati e ridurre i costi. Le imprese possono creare opportunità di lavoro e questo può essere una garanzia per i giovani.

L’assessore comunale alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini, ha ricordato  come si debba puntare sulla ricerca, sulla conoscenza e sull’etica per avere un buon viatico viatico di sviluppo per i mercati internazionali. Sono state quindi rese le testimonianze delle aziende. Antonella Porto de La Fortezza ha spiegato: “L’azienda  voleva raggiungere  il mercato  estero ma non è  affatto  semplice. Il nostro impegno è stato  quello di mostrare quali siano i prodotti, quelli nostri,  autoctoni e far vedere al mondo cosa  potevano offrire”.

La Porto ha sottolineato come seppur il Made in Italy abbia una forza grandissima: “Dobbiamo dire grazie alla lungimiranza del nostro imprenditore Enzo Rillo che con la sua caparbietà non si è mai arreso. Si è aperto al mercato estero a quello americano e ha vinto la sfida”.