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Con i risultati elettorali ormai acquisiti e definite le elezioni di sindaci e consiglieri regionali, è tempo di bilanci.

Noi abbiamo stilato una classifica dei “promossi” e dei “bocciati“.

PROMOSSI:

Clemente Mastella: Mister “centomila voti” (come si è autodefinito), al secolo Clemente Mastella, incassa un risultato elettorale da incorniciare. La neonata compagine “Noi Campani” porta a Palazzo Santa Lucia 2 consiglieri regionali e in provincia di Benevento esprime il candidato più votato. Dopo più di un mese di polemiche, diatribe e frizioni con gli ex compagni di partito di Forza Italia, il sindaco di Benevento può davvero sorridere. 

Erasmo Mortaruolo: Per Mortaruolo si tratta di una riconferma nel ruolo di consigliere regionale, dopo i cinque anni già trascorsi a Palazzo Santa Lucia. Vince la non semplice “battaglia” interna con Antonella Pepe e riesce a conquistare un consenso distribuito in tutta la provincia. Per Mortaruolo una grande prova di maturità politica e di feeling con il territorio. 

Zaccaria Spina: Il risultato di Zaccaria Spina è forse il più sorprendente di questa tornata elettorale. I 9000 voti alla lista dei “Moderati” e le oltre 4000 preferenze attribuite al sindaco di Ginestra Degli Schiavoni sono oggettivamente un risultato degno di nota. Insomma, in pochi l’avrebbero pronosticato qualche giorno addietro. 

BOCCIATI:

Floriano Panza: Doppia sconfitta per Floriano Panza. Non riesce a strappare un seggio in consiglio regionale, attestandosi a percentuali ben al di sotto delle aspettative della vigilia, e – per giunta – perde anche le elezioni comunali nella “sua” Guardia Sanframondi.

Carmine Valentino: Il buon risultato elettorale conseguito dal Partito Democratico alle elezioni regionali di certo non risolleverà il morale di Carmine Valentino. La sconfitta subìta  nelle comunali di Sant’Agata de’ Goti è di quelle che scottano. Ora è l’incertezza a regnare sovrana sul futuro politico di Valentino.

Forza Italia: Il risultato degli azzurri in provincia di Benevento è, a voler usare un eufemismo e voler esser buoni, più che insoddisfacente. Sembrano ormai passati anni luce da quando, dal Fortore alla Telesina, passando per la Caudina e il capoluogo, il simbolo dei berlusconiani faceva incetta di “X”. 

 

Redazione Politica.