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Sant’Agata dei Goti è il Comune sannita più popoloso tra quelli chiamati al voto il prossimo 26 maggio. Ma non è solo una questione di numeri. Vicende legate alla stretta attualità, su tutte la drammatica protesta per il Sant’Alfonso, alle dinamiche amministrative, come la recente dichiarazione di dissesto e a situazioni più strettamente politiche, la fine (almeno in parte) dell’era Valentino, contribuiscono ad accrescere l’interesse per la sfida in terra saticulana.

Eppure, se è vero che siamo entrati nel mese decisivo per la presentazione delle liste (il 27 aprile è il termine ultimo per la consegna della documentazione), i giochi per le candidature sono tutt’altro che conclusi. Resta ben visibile, dinanzi al portone d’ingresso delle varie segreterie politiche, il cartello ‘work in progress’. Nel cantiere del centrosinistra, in particolare, si lavora senza tregua alla compilazione delle lista. Chiuso il ciclo Valentino, anche se il sindaco degli ultimi dieci anni concorrerà per il Consiglio, la nuova parola d’ordine è rinnovamento. Almeno il 50% dei candidati dovrebbe provenire da fuori palazzo del Municipio. Volti ed energie nuove a cui lasceranno campo, giocoforza, nomi autorevoli della politica santagatese. “Soltanto una volta completata la squadra – fanno sapere dagli ambienti vicini a Valentino – individueremo il capitano. A oggi è l’ultima delle questioni”. Eppure, da giorni, un profilo pure è cominciato a circolare con insistenza. E’ quello di Giovannina Piccoli, avvocatessa, vice di Valentino nella prima metà della consiliatura che sta per concludersi e una esperienza amministrativa consolidata (le prime esperienze in giunta risalgono agli anni ottanta). “Una donna di grande equilibrio” – così la dipingono i suoi concittadini. Prematuro, però, parlare di una sua investitura ufficiale. “La discussione sul candidato sindaco non è neppure cominciata” – puntualizzano dalle parti di piazza del Municipio.

E dall’altra parte? Nel centrodestra un candidato in campo già c’è e anche qui si parla di un nome noto alla politica santagatese. Già sindaco all’alba del nuovo millennio, Antonio Frogiero conta di vincere per archiviare il valentinesimo e far dimenticare la sua prima fugace esperienza con la fascia tricolore. Una volata partita da lontano, la sua, e alla testa di un progetto civico, “Si Cambia”, che sulla strada ha poi incrociato il cammino dei partiti tradizionali del centrodestra, come Forza Italia e Fratelli d’Italia. Un patto a tre suggellato a marzo e difficile ormai da mettere in discussione. Eppure qualcuno ci sta provando. Sottotraccia. Suggerendo a bassa voce alternative, come la recordwoman di preferenze Giovanna Razzano, che pure si è già dichiarata indisponibile, manifestando al contempo la volontà di sostenere la sfida di Frogiero, oppure invitando tutti alla calma, in attesa delle mosse ufficiali della controparte, nella convinzione che il passolento ballato dal Pd sia in realtà una strategia di Valentino utile a disinnescare i malumori di quanti, all’interno del suo gruppo, ritengono ormai conclusa una fase storica. L’auspicio, per chi crede in questa lettura, è che la scelta del candidato sindaco del centrosinistra posso determinare alla fine un effetto domino capace di rimettere in discussione certezze oggi date per acquisite.

Un discorso che potrebbe interessare anche altri. Come l’area che fa riferimento ad Alfonso Ciervo, oggi deciso a restare ai margini della sfida, o gli attivisti della Lega e del Movimento Cinque Stelle, entrambi privi del simbolo e fermi a ragionare sul da farsi, con tutte le ipotesi ancora percorribili: dalla presentazione di una lista autonoma fino all’adesione al progetto Frogiero (dando vita a una sorta di ‘correntone’ anti-Valentino), passando per un ruolo da spettatore.