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Benevento – Più di un quarto dei club di serie A ha già cambiato allenatore. Lo scorso anno, a questo punto del campionato, erano state soltanto tre le società che avevano compiuto un passo simile. Era toccato ad Inter (avvicendamenti De Boer-Vecchi-Pioli), Udinese (Iachini-Del Neri) e Palermo (Ballardini-De Zerbi-Corini). Un groviglio di nomi, situazioni e – ovviamente – decisioni che è addirittura raddoppiato quest’anno con gli esoneri di Rastelli, Baroni, Juric e Del Neri ai quali nelle ultime ore si sono aggiunti gli addii di Bucchi e Montella.  Cagliari, Benevento, Genoa, Udinese, Sassuolo e Milan hanno dunque deciso di cambiare guida tecnica affidandosi prevalentemente a trainer prevalentemente giovani, con la sola eccezione di Ballardini a Genova. 

Il confronto diretto di sabato al Mapei Stadium tra il Sassuolo e il Verona rischiava di costare care ad almeno uno dei due allenatori in panchina. Da una parte c’era Pecchia, reduce dalla rimonta subita in casa per mano del Bologna; dall’altra proprio Bucchi, che al Benevento aveva giocato uno scherzetto nei minuti finali del turno precedente con gol di Peluso. Ha perso il secondo, che ha dovuto dire arrivederci alla serie A dopo tante voci che vedevano la dirigenza – con i testa il patron Squinzi – insoddisfatta del calo notevole generata dall’addio di Eusebio Di Francesco

Se vogliamo ancora più eclatante il discorso riguardante il Milan, prossimo avversario proprio del Benevento. Gattuso ha rilevato stamattina Montella, la cui gestione tecnica ha evidentemente deluso le aspettative generate da una campagna acquisti di alto tenore. Curioso il fatto che il nuovo tecnico rossonero riprenderà proprio da dove aveva lasciato: una sfida con il Benevento. Il diciotto maggio scorso, infatti, era sulla panchina dell’ormai retrocesso Pisa quando all’ultima giornata della stagione regolare i sanniti si imposero 3-0 all’Arena Garibaldi grazie ai gol di Falco, Ceravolo e Puscas. Quell’incrocio per la Strega si rivelò il viatico giusto per raggiungere l’obiettivo serie A. Un obiettivo che quest’anno – ma in chiave salvezza – è rimasto in fin dei conti invariato. Si tratta di una curiosa e mera coincidenza, ma non si può mai sapere. 

 

 

Tre cambi