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Parte la campagna elettorale della Lega nel Sannio. E se vogliamo già questa è una notizia: per la prima volta il partito del Carroccio è realmente protagonista del dibattito politico nel Beneventano. In campo, candidata alle Europee, c’è Nadia Sgro, 40enne beneventana, ingegnere e consulente per le aziende. “Una persona clamorosamente normale” – la presentazione di Luca Ricciardi, coordinatore provinciale dei salviniani nel Sannio.

E’ lui il primo a prendere la parola. Protagonista in passato alla Rocca e a palazzo Mosti con la casacca di Alleanza Nazionale, Ricciardi si rimette in marcia alla guida della Lega. E se al suo fianco, questa mattina, c’è Gianluca Cantalamessa, deputato e leader leghista della Campania, l’auspicio è che presto possa esserci Matteo Salvini: “Il nostro capitano sarà in Campania il prossimo 6 maggio e Benevento si candida a ospitare una sua visita”. D’altronde, è il titolare del Viminale il motore della crescita del partito. “E questo perché Salvini – prosegue Ricciardi – è sintonizzato completamente con le aspettative e le esigenze dei cittadini. Su temi quali sicurezza, immigrazione, legittima difesa e abbattimento delle tasse abbiamo ottenuto risultati importanti e incredibili in un solo anno di governo. E infatti il nostro consenso, dal 4 marzo scorso, è triplicato”. Fino a dove salirà l’asticella lo capiremo la notte del 26 maggio. Quanto alle parole d’ordine, quelle le conosciamo già: “La sfida vede da un lato i burocrati, i coletti bianchi, e dall’altro i popoli e le identità”.

Alfiere del leghismo nel Sannio, dicevamo, sarà Nadia Sgro. “Quando mi hanno telefonato per annunciarmi la candidatura l’emozione è salita alle stelle. Col trascorrere del tempo, poi, è cresciuta l’ansia per la responsabilità che mi stavo assumendo”. “Il nostro – aggiunge la Sgro – è un territorio di risorse e di eccellenze. Serve una spinta per essere competitivi ai massimi livelli. Da tecnico dico che portare il Sannio a Bruxelles vuol dire impegnarsi per una Europa utile a tutelare e valorizzare le ricchezze territoriali”.  

A chiudere il cerchio, Cantalamessa: “Tanti si erano proposti per candidarsi. Ma per noi il progetto conta più dei singoli e allora abbiamo tenuto le porte chiuse a campioni di preferenze e firmatari di bonifici per dare spazio a persone normali”. Per il resto, il deputato leghista non ha dubbi: “Le elezioni Europee rappresentano la madre di tutte le battaglie elettorali previste nei prossimi cinque anni. Nel 2018 siamo stati l’ingranaggio che ha bloccato il meccanismo del Rosatellum, pensato per far governare assieme Forza Italia e Pd, ora dobbiamo fare la storia in Europa, stoppando Ppe e SeD, con il nostro gruppo Europe of Nations and Freedom”.