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Benevento – “Ci sono motivi di speranza, nonostante siamo in un paese un po’ squinternato”. A Benevento un Vincenzo De Luca speranzoso in occasione del convegno “Ferrovia Napoli-Bari. Campania: dalla prima ferrovia in Italia alla prima ferrovia sostenibile in Europa” che si è tenuto ieri pomeriggio in piazza Guerrazzi. “Per cambiare le cose bisogna combattere e non dire stupidaggini. Ne abbiamo sentire fin troppe negli ultimi dieci anni. Il principale strumento per reggere la competizione è la cultura, la competenza. Basta con i tweet! Il cambiamento non si ottiene raccontando pa**e ma con i fatti”. 

Sono già in corso i lavori per la costruzione della ‘rinnovata’ linea ferroviaria ad alta capacità e velocità. Un progetto che consentirà alle aree interne della Campania di superare lo storico isolamento. Un traguardo importante, trattandosi di un’opera dal costo complessivo stimato circa 6,2 miliardi di euro e attesa da anni. 

“Lavoriamo su Benevento per fare anche di questo territorio un’area di sviluppo”, ha detto il presidente della Regione Campania. “Non immaginiamo, ovviamente, di realizzare la California in ogni angolo di strada, ma dobbiamo valorizzare potenzialità straordinarie presenti in questo territorio”.

“Un collegamento – ha continuato De Luca – che permetterà ulteriormente di valorizzare l’agricoltura, grande risorsa di questo territorio. Il Sannio rappresenta il 60% delle produzioni vinicole della Campania, si tratta davvero di un importante tesoro per la nostra Regione e dobbiamo valorizzarlo“.

“Spesso ci sono imprenditori che non investono per mancanza di sicurezza, preoccupati dalla camorra. Qui si investe, fortunatamente, con tranquillità. Si può immaginare un piano produttivo industriale in condizioni di serenità”, ha affermato il governatore.

L’inquilino di Palazzo Santa Lucia ha poi ricordato l’importante lavoro di riattivazione del treno storico per Pietrelcina: “Nel week-end sono migliaia i fedeli che si spostano dalle altre città per recarsi a Pietrelcina. E questa è un’importante risorsa, non solo economica. E’ un momento di spiritualità che attrae tante persone”.

Il convegno, organizzato dall’Università del Sannio e promosso dal CUR-Coordinamento delle Università della Campania, in collaborazione con Regione Campania, ICMQ e RFI-Rete Ferroviaria Italiana – al quale hanno preso parte Roberto Pagone, responsabile Direzione Investimenti Area Sud di RFI, i sindaci dei territori sanniti interessati dall’attraversamento della Napoli-Bari, il presidente di Confindustria Benevento Filippo Liverini e Costantino Boffa, responsabile dei rapporti con i territori interessati dalla ferrovia – è stata l’occasione per approfondire i contenuti e l’impatto socio-economico dell’infrastruttura.

“E’ un momento importante per il Sannio – ha detto Costantino Boffa – e per tutto il resto della regione interessato alla Napoli-Bari. I primi due cantieri sono aperti (Napoli-Cancello e Cancello-Frasso Telesino). Siamo arrivati in provincia di Benevento con i primi due lotti, mentre gli altri sono stati già assegnati. La copertura finanziaria dell’opera è ormai integrale, i tempi previsti per la chiusura dei cantieri al momento vengono rispettati e c’è anche un attento monitoraggio”.

Un’opera fondamentale per l’intero Mezzogiorno, così carente di infrastrutture, che grazie alla riduzione dei tempi di percorrenza con Napoli e Roma accorcerà notevolmente le distanze. Nel 2023 dovrebbero concludersi i lavori dei primi due cantieri, ha spiegato Boffa. “Per vedere i benefici della Napoli-Bari non dobbiamo aspettare la conclusione di tutti i cantieri, perché essendo un raddoppio di una linea ferroviaria man mano che i cantieri vengono chiusi e viene consegnato il progetto funzionale, – ha continuato Boffa – già possiamo notare benefici in termini di riduzione dei tempi di percorrenza”.

La ferrovia potrà dare sostegno allo sviluppo socio-economico del Sud e avrà l’effetto di frenare il decremento demografico e invertire la tendenza allo spopolamento attraverso una rivitalizzazione e un incremento demografico nei Comuni interessati: “Insomma si procede, già si notano diversi miglioramenti”, ha detto Boffa. “I tempi di percorrenza diminuiranno sempre di più fino a raggiungere Roma in un’ora e trenta e ciò permetterà di invertire quel trend dello spopolamento demografico che interessa in particolare le aree interne”. 

Infine, si rimarca la collaborazione tra Regione Campania e Rfi: “La Regione ha fatto un’operazione intelligente – la chiosa di Boffa – e ha lavorato con Rfi per il raggiungimento di questo importante traguardo”.