- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Serata di premiazioni e di festa alla Giustino Fortunato di via Delcogliano dove è stata celebrata la “XXVI Festa delle Stelle al Merito Sportivo”.

Dopo lo stop del 2020 a causa della pandemia, la delegazione sannita guidata da Mario Collarile ha voluto omaggiare chi si è distinto in queste stagioni particolari e complicate.

E sono tanti i successi conseguiti tra coloro che hanno vestito la maglia azzurra, sia a livello locale che internazionale.

Ad aprire la serata, moderata dal giornalista Alfredo Salzano, il consueto ingresso della bandiera italiana portata dall’atleta Cristiana D’Anna, con il sottofondo dell’Inno di Mameli.

A Sergio Roncelli, presidente regionale del Coni, il compito di portare i saluti dell’istituzione sportiva: “Questa rappresenta la prima manifestazione in città del post covid. Superiamo un periodo travagliato e drammatico, ma il sistema delle federazioni ha saputo dimostrare la propria competenza e di poter sconfiggere anche la battaglia anche contro il virus”

Messaggio ripreso dal delegato provinciale Mario Collarile che ha evidenziato la necessità di fare rete e sinergia in un contesto particolarmente difficoltoso.

Spazio, poi, alle premiazioni. Ecco l’elenco: Stelle di Bronzo a Giovanni Caturano dell’Aci (Automobile Club d’Italia) e all’Asd Magic Team; Stelle d’argento a Pierluigi Boscia  della Pallamano Benevento, Antonio Buonocore del pattinaggio a rotelle, al Club Ginnastico Benevento. Consegnate, ancora, la medaglia di Bronzo al valore atletico a Giuseppe Camerlengo  per le armi sportive; medaglia di Argento al valore Atletico a Rosario Rubortone.

Alla bandiera Ghigo Gori, invece, consegnato il Premio Panathlon per la straordinaria carriera vissuta col Benevento Calcio. Ma tra i premiati c’è un altro giallorosso, Federico Barba, a cui è andato il Fortunato d’Oro come studente dell’Unifortunato. 

Al giornalista sportivo Billy Nuzzolillo, poi, è stato assegnato il Gladiatore Sannita.  Premio specialissimo, invece, a Nicola Pocino mentre la stella d’oro è andata a Giuseppe Maio,  una vita spesa tra la medicina e lo sport,