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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina di Benevento, Maria Grazia Civitillo, indirizzata al sindaco di Benevento, Clemente Mastella.

Stiamo purtroppo vivendo un momento della nostra esistenza equiparabile alle guerre mondiali, se non peggio in alcuni aspetti.

Noi in casa siamo in otto, compresi tre bambini dai 4 ai 7 anni, stiamo uscendo di casa solo quando necessario per la spesa, alla Conad a 1 minuto a piedi o dal fruttivendolo dall’altra parte della strada, come anche il negozio di surgelati e la macelleria, rigorosamente in rispetto delle disposizioni, con guanti monouso e mascherina, anche se, specie quest’ultima, non è obbligatoria. Solo una volta uno di noi è arrivato fino alla farmacia per un medicinale con ricetta rossa ed è stato fermato dai Vigili Urbani, gentilissimi, per un controllo. Ci manca la passeggiata, gli incontri con gli amici, il dentista, scegliere secondo la convenienza o l’estro del momento dove fare la spesa, una pizza o una cenetta fuori, due chiacchere con l’amico giornalaio e il barbiere o parrucchiere, e tante altre cose che sono ora vietate e comunque ci rendiamo conto che è per il nostro bene e per quello di tutta la comunità, adeguandoci di conseguenza.

Ed ora apprendiamo del focolaio diffusosi nella clinica Villa Margherita, fuoriuscito dai confini della struttura. Nel suo messaggio lei afferma di non poter intervenire perchè è una struttura privata, su suolo privato, ma questo fino ai cancelli. Oltre è suolo pubblico, e dalla struttura sono usciti diffondendo all’esterno il virus. Solo in un secondo momento i Carabinieri hanno bloccato la stessa, quando le classiche vacche erano già fuori, svolgendo in modo ineccepibile il loro compito istituzionale. Non so se è giusto che lei, come primo cittadino e rappresentante di tutta la comunità, possa dichiararsi del tutto impossibilitato a intervenire, fosse solo per una reprimenda verbale ai responsabili della clinica.

Sopravviene ora lo sconforto e l’avvilimento, pensavamo di essere non al sicuro, ma almeno marginali e di comportarci collettivamente in rispetto di noi stessi e del nostro prossimo, sapevamo che la pandemia  non si risolverà a breve, ma ogni nuovo focolaio ne procrastinerà sicuramente la fine.

Non le chiediamo di essere un sindaco sceriffo, ma almeno non sia pronto a declinare ogni richiesta di chiarimenti”.