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Benevento – “Se il Benevento non sarà in serie A nel prossimo campionato allora vorrà dire che il calcio sarà finito”. Così il direttore sportivo del Benevento, Pasquale Foggia, ai microfoni di Canale 8 questo pomeriggio nella trasmissione Linea Calcio condotta da Silver Mele. Di seguito i temi affrontati: 

Protocolli – “Noi saremmo pronti ad affrontare questa situazione. Abbiamo tutti gli strumenti per tutelare la salute dei nostri tesserati, ma è ovvio che ogni società ha una sua gestione. Credo che i club di A e quelli di B abbiano molta più possibilità di osservare questi protocolli rispetto a quanto possano fare quelli di serie C”.

Salute – “Esami del sangue, tamponi, sanificazione di tutti gli ambienti. Un controllo ogni quattro giorni, poi ci sarà da organizzare le trasferte possibilmente facendo tutto in giornata evitando contatti con altri luoghi. Servirà fare sacrifici”.

Problemi – “E’ probabile che ci siano società che non potranno osservare certe disposizioni, ma è un problema che il calcio italiano affronta da anni. Se ci soffermiamo all’utilità di quello che stiamo parlando capiamo quanto il sistema calcio del nostro paese sia arretrato rispetto ad altre realtà europee”. 

Decisioni – “E’ una responsabilità grande prendere decisioni in questo momento. Non è neanche semplice affrontare discorsi sportivi ora, ma sappiamo anche che lo sport è un veicolo importante per dare una distrazione alle persone. Bisogna fare uno sforzo e se sarà possibile finire, ma solo se ci saranno le giuste condizioni. La salute viene prima di tutto, nella maniera più assoluta”. 

Coda – “Sono legato a lui, ci sono stati tanti incontri con lui e i suoi due procuratori. Abbiamo fatto un’offerta importante, tre anni di contratto, per noi molto importante. Loro non l’hanno ritenuta importante come la ritenevamo noi e hanno rifiutato. Ad oggi non ci sono le condizioni per proseguire, ci avrebbe fatto piacere perché sarebbe stato il giusto merito per il calciatore e la persona, ma viviamo in situazioni in cui c’è anche un aspetto economico. Ognuno è libero di decidere del suo futuro”. 

Serie A – “L’ipotesi di non giocare noi la serie A andrebbe di pari passo con la fine del calcio. Sono passati due terzi del campionato, non dieci giornate. Tanti investimenti fatti, tanta strada percorsa, da sportivo direi che non sarebbe concepibile come ipotesi”.

Vigorito – “Per me rappresenta tanto, ma non solo perché mi ha dato la possibilità di lavorare nel calcio. Ogni giorno mi dà un insegnamento che cerco di trasmettere alle mie figlie e alla mia famiglia. Non lo dico per piaggeria, è una persona diversa dalle altre. E’ come quando parli dei calciatori, ce ne sono tanti normali e poi ci sono quelli diversi. Vigorito è uno di quelli diversi”. 

Nazionale – “Per prospettiva e per qualità direi che Montipò è da Nazionale. E’ ancora giovane, ha dei margini importanti e sta dimostrando che ha un grande carattere. Sa reagire benissimo alle difficoltà. Poi sì, c’è Viola per il quale l’azzurro sarebbe il coronamento di una carriera. E’ uno di quei giocatori che avrebbe potuto fare una carriera diversa, ma ha ancora tanti anni di calcio ad alti livelli. Ovviamente con il Benevento”. 

Mercato – “C’è un’idea su cui sto lavorando per il Benevento del futuro. Nomi non ne faccio, vogliamo una squadra sulla falsariga di quella di quest’anno sul piano dell’atteggiamento. Nessuna rivoluzione, bisogna dare anche merito a chi ha sudato per riportare la squadra in A facendo anche delle rinunce come nel caso di Sau, Schiattarella e Viola che avrebbero potuto giocare in A già lo scorso anno, così come Kragl. Hanno sposato un progetto e io sono per la riconoscenza”. 

Inzaghi – “Su di lui ho un pensiero da sempre. Quello che era il calciatore è diventato anche l’allenatore, con i valori di un uomo vero che vive una famiglia con sani principi. E’ innamorato di questo sport, altrimenti non avrebbe avuto senso iniziare dal Venezia in C. Venendo al Benevento ha rinunciato anche a molti soldi”. 

Derby – “Sarebbe un sogno giocare il derby contro il Napoli e significherebbe portare il Benevento in serie A. per me sarebbe qualcosa di bellissimo regalare una gioia così a un pubblico eccezionale come quello di Benevento e a una proprietà che merita di vivere emozioni importanti e palcoscenici altrettanto importanti”.