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Benevento – Per la serie A sarebbe disposto a tingersi i capelli di giallorosso. Pasquale Foggia ha svelato in diretta su Instagram ai microfoni di gianlucadimarzio.com ciò che farà non appena l’obiettivo sarà raggiunto. Di seguito le sue dichiarazioni: 

Quarantena – “Si passa tanto tempo davanti al video, monitorando tantissimi giocatori. Sto trascorrendo un po’ di tempo con la mia famiglia, mi aggiorno con WyScout che può definirsi ormai la mia seconda moglie”. 

Lazio – “Vado spesso a Formello perché ho lasciato degli amici come Tare, Simone Inzaghi, Radu, Lotito stesso. E’ un piacere tornare a far loro visita ogni tanto. Non mi sono sentito di tradire la Lazio, avevo l’opportunità di andare in uno dei club più titolati d’Italia con l’opportunità di vincere più trofei, ma la parola conta più di tutto”.

Momenti – “Il momento più bello da giocatore è il gol con la Nazionale. Due giorni prima mi ero sposato, il giorno prima era il mio compleanno, quindi momenti bellissimi. Il più brutto è stato il passaggio al Napoli saltato all’ultima giornata. E’ il più grande rammarico della mia carriera, sarebbe stata la ciliegina sulla torta”. 

Esperienza a Dubai – “Decisi di fare un’esperienza diversa, ma a livello calcistico mi aspettavo qualcosa in più. Sapevo della differenza ma non mi aspettavo così. Decisi di rescindere il contratto e di tornare in Italia, perdendo anche un po’ di soldi”.

Giovani – “Ho fatto l’esame da direttore sportivo con una tesi sulle differenze tra i settori giovanili di quando ero piccolo io e quelli odierni. Oggi si è persa la tecnica, che prima era la caratteristica principale che un giocatore dovrebbe avere. Bisognerebbe introdurre questo aspetto fondamentale”.

Scuola calcio – “Quando ho smesso ho curato per tre anni la mia scuola calcio che è al Rione Traiano di Napoli. Ma avevo voglia di provare a fare il direttore sportivo, ho fatto il corso a Coverciano e dopo un mese mi chiamò il presidente della Racing Roma in serie C, esperienza che ha preceduto quella di Benevento”.

Aneddoto – “Con il Benevento avevo avuto dei contatti in precedenza, loro stavano andando in serie A. Con la famiglia Vigorito ho instaurato un ottimo rapporto, mi chiamò Diego Palermo dicendomi che il presidente voleva parlarmi. Stavo andando a firmare per un altro club, ma girai e andai al Benevento”.

Benevento – “Questo progetto nasce dalla retrocessione. Con il presidente abbiamo varato un progetto triennale per la costruzione di qualcosa che potesse durare nel tempo in caso di promozione in A. Da lì è avvenuta la ricerca di allenatori e giocatori utili a questo. Anche con Bucchi abbiamo fatto benissimo, lo scorso anno abbiamo fatto 60 punti al primo anno dopo la retrocessione. Avevamo in pugno la finale ma il Cittadella ci rimontò”. 

Inzaghi – “Avevo il suo nome nella testa da tre anni. Insieme a lui abbiamo preso giocatori importanti per fare un campionato di assoluto livello. L’idea di prendere Inzaghi nasce durante un Chievo-Benevento di serie A. Sapevamo che sarebbe stato difficile tenere De Zerbi, quindi pensai a lui. Andai a trovarlo a Jesolo, ma lui dopo due campionati importanti col Venezia aspirava alla serie A. Mi disse che in B sarebbe venuto solo al Benevento, ma ci fu l’occasione della serie A con il Bologna e andò lì. E’ venuto un anno dopo”. 

Maglia – “Dopo il Mondiale vinto, Inzaghi tornò dalla Germania e mi portò la maglia azzurra con una dedica speciale. La conservo con gioia ancora oggi. Sono contento per lui perché è stato etichettato per ciò che non era. L’ho sempre reputato un ottimo allenatore con un grandissimo staff. Sono sempre stato convinto delle sue doti, abbiamo la fortuna di averlo con noi. Di questo sono veramente contento perché so l’amore che mette in questo campo. Decide di mettersi in gioco sempre e va solo ringraziato per questo. Ha un messaggio importante da trasferire a tutti perché ama alla follia questo sport”.

Segreto – “E’ la scaramanzia tra me, il presidente e Pippo. Nessuno ce lo deve togliere perché con quello partiamo uno a zero tutte le partite”. 

Sau – “L’ho corteggiato per un bel po’, mi ha fatto attendere ma poi si è deciso ad accettare il nostro progetto. Ha doti tecniche importantissime, non si può assolutamente discutere. E ci sta mostrando tutto il suo valore”. 

Ripresa – “Ci vuole sempre il buon senso, come in tutte le cose. La salute viene prima di tutto, ma quando sarà il momento dovremo farci trovare tutti pronti perché in gioco c’è anche il futuro del sistema calcio. Bisogna evitare di speculare in un momento difficile come questo. Che sia sui calciatori, sui presidenti o su chiunque. Poi si affronterà il tema degli stipendi”.

Stipendi – “Più che i grandi riguarda le categorie minori come già può considerarsi la C. In C ci sono calciatori che guadagnano 1200 o 1300 euro al mese e società che non hanno pagato neanche gennaio e febbraio. Ho molti amici che sono in difficoltà”.

Sogni – “Il mio sogno è contribuire a riportare il Benevento in serie A, ed è molto vicino. Il Benevento in A ci starebbe benissimo e anche a lungo. Sarei disposto a rinunciare a qualsiasi cosa sul piano calcistico. Se andiamo in A mi farò i capelli giallorossi”.