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Benevento – È il primo dinosauro scoperto in Italia, unico nella sua specie, ed è anche uno dei meglio conservati del mondo, completo di organi interni e fibre muscolari perfettamente visibili. Il suo nome tecnico è Scipionyx Samniticus, ma gli scienziati lo hanno ribattezzato ‘Ciro’.

Un ritrovamento straordinario avvenuto nel 1993 tra i monti del Matese, nello specifico a Pietraroja, in provincia di Benevento. Sono state le telecamere di Freedom – Oltre il Confine, il programma di Italia1 che esplora le bellezze del nostro Paese, a riaccendere la luce su questo incredibile rinvenimento e hanno permesso a chi ancora non la conosceva, di approfondire la storia di Ciro. 

L’eccezionalità della scoperta è accresciuta dalla giovanissima età dell’esemplare: si tratta infatti di un dinosauro di pochi giorni, tanto piccolo da avere “ancora una piccola sacca con il tuorlo dell’uovo” ha spiegato Roberto Giacobbo durante la sesta puntata, in onda ieri in prima serata. “Inizialmente si pensava avesse qualche settimana – ha raccontato il conduttore – e invece no, aveva qualche giorno. Con le nuove tecnologie e grazie a dei ricercatori, l’uomo moderno è riuscito a capire delle cose molto importanti. Ad esempio grazie a delle osservazioni si è visto che era talmente piccolo tanto da avere ancora la fontanella e una sacca con il tuorlo. Quindi lui si alimentava sia dall’esterno, grazie alla mamma che lo imboccava, sia attraverso quello che era rimasto ancora dell’uovo che lo conteneva”.

Il grado di preservazione di ‘Ciro’ è eccellente, una condizione che ha consentito alla paleontologia mondiale di fare eccezionali scoperte sulla sua specie: “L’intestino – ha spiegato Giacobbo – è stato esaminato con molta attenzione e si è visto che aveva da poco mangiato tre pezzi di carne e questi frammenti di animali, molto probabilmente, erano stati presi dalla madre che lo aveva imboccato. È morto in una zona paludosa dove la sabbia era molto sottile, l’acqua era molto ferma e quindi non l’ha mosso nulla nei primi giorni e poi tutto si è fermato. Tutto si è pietrificato con il passare di tanti anni”. 

La presenza dei dinosauri sul suolo italiano è stata definitivamente confermata grazie a questo ritrovamento, fatto da Giovanni Todesco, un uomo di Verona che da semplice appassionato ha avuto il merito di aver salvato e consegnato all’umanità un bene dal valore scientifico inestimabile. Todesco si è spento il 25 luglio del 2019, a 72 anni, ed è stata la sua famiglia a raccontare in una intervista tutta la storia e soprattutto quel viaggio San Giovanni Ilarione – Benevento (il 23 settembre del 1993) con Ciro, anzi con ‘il nostro piccolo cagnolino’ come lo chiamava Giovanni, in una 24 ore. E poi gli esperti a casa, gli studi, l’incredulità e la copertina con cui la rivista Nature, il 26 marzo 1998, ha rivelato al mondo il ritrovamento del primo dinosauro in Italia. 

“La storia di questo cucciolo – ha concluso Giacobbo – ci ha fatto scoprire delle cose molto importanti. Ci ha permesso di conoscere un passato lontanissimo e ci ha fatto fare una fotografia nel tempo che era ancora sfuggita. Il suo nome è Ciro, ma noi vogliamo salutarlo anche come ‘il nostro piccolo cagnolino’, il soprannome che gli era stato dato dall’uomo che l’ha salvato”.