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Benevento – Dopo la celebrazione per la sua rinascita, avvenuta sabato 14 ottobre con lo spettacolo “Fosco (Storia de nu matto), il nuovo Magnifico Teatro Visbaal, presenta il primo appuntamento con la stagione teatrale 2017/2018. Venerdì 3 novembre e sabato 4 alle ore 21, in scena lo spettacolo, selezionato al Torino Fringe Festival 2017, “Fuje Filumena” (degli eterni sospiri); scritto e diretto da Peppe Fonzo con Luigi Credendino. 

Un lavoro ispirato a un personaggio immenso dell’opera Eduardiana: Filumena Maturano. Uno spettacolo che dissacra quest’icona, toglie, nega, sottrae, mettendo in scena una vita parallela, altra e (im)possibile di una Filumena declassata di grado e di spessore, trasformata in un alter ego nero senza scrupoli, senza obiettivi, senza meta. Una riscrittura al “maschile che apre scenari inediti sul un mondo già ampiamente frequentato da grandi autori, ma in riferimento al genio di Eduardo ricontestualizza in maniera inevitabilmente tragica e comica allo stesso tempo – come sempre fa la napoletanità dei travestiti – una storia di dolore e di sberleffo, di amore e risentimento, di patimenti e vendette. Nasce “una” Medea senza coscienza, un anima in pena, una persona umiliata che si è lasciata andare, seduta su una sedia guarda il pubblico come dal quadrato di un ring, è un combattimento, un interrogatorio, un circo, lei in mezzo è l’attrazione. Il testo gioca sul filo del rasoio spostando il baricentro e mettendo in evidenza la distanza tra due “signorine” di epoche diverse: quella di oggi che vive in un contemporaneo di “munnezza”, alienazione, rassegnazione, ignoranza, angoscia; e quella della favola borghese Eduardiana, un archetipo che pare ormai lontano. 

Un’opera provocatoria, dissacrante, che vuole umanizzare, sporcare, portare ai nostri livelli un’icona, una “Santa” del teatro del novecento italiano e mondiale. Un ulteriore volteggio di questa Filumena consiste nel fatto che lei non è più una donna ma un uomo, “nu femmeniello” come si dice a Napoli, che percorre parallelamente le vicende della “mamma delle mamme” per cadere rovinosamente a terra perché non ha diritto ne’ possibilità di avere una famiglia come tutte le altre La nostra Filumena è ferma in una sospensione, un baratro in cui rivive, riesuma, cancella con energia potente attraverso parole disarmanti che come una droga velenosa arrivano lentamente, tramano dal di sotto, strusciano, incollano e trasportano. “Nun si nisciuna… Nun si nisciuna… Si nu malaffare… Na femmina e tre sorde, na puttana! Ricordatello sempre… Si malacarne.

Appuntamento dunque per domani presso la nuova sede del Magnifico Teatro Visbaal, al quartiere Triggio, in via Felice Fimbrio 6.