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Benevento – Quattro reti in trentasette giornate sono un bottino magro per un attaccante ma la stagione di Massimo Coda e di tutto il Benevento non è stata certamente semplice. Il giocatore arrivato dalla Salernitana ha patito l’avvio negativo di campionato della squadra allenata allora da Marco Baroni e le cose non sono migliorate nemmeno con l’arrivo di Roberto De Zerbi. Le strade del giocatore e della Strega sembravano infatti destinate a separarsi a gennaio, quando il ragazzo si è trovato davanti a un bivio: proseguire l’avventura in giallorosso in serie A o cercare spazio, minuti e gol altrove, prendendo in considerazione le offerte che di certo non mancavano. Ha prevalso la voglia di provare a imporsi nel Sannio ma la seconda parte di stagione è scivolata via con poche presenze all’attivo.

L’annata è negativa secondo me, preferivo andasse via a gennaio e invece è rimasto. In questi casi, però, la volontà del calciatore e della società prevalgono“, racconta Giuseppe Galli, procuratore dell’attaccante originario di Cava de’Tirreni, “gli dissi di valutare bene perché a calciomercato chiuso non avrebbe più giocato. Dopo è esploso Diabatè, ci sta nel calcio e gli spazi si sono ridotti“.

Uno scarso minutaggio che non ha certamente soddisfatto l’ex granata: “E’ un professionista, ha sempre fatto il suo. Il suo problema, paradossalmente, è che gioca troppo a calcio, nel senso che a volte dovrebbe essere più egoista e invece pensa sempre prima alla squadra e poi a se stesso. Merita la A, quest’anno è andata come è andata, il prossimo vedremo“.

Legato da un contratto fino al 2020, Coda cercherà il riscatto ancora col Benevento, a maggior ragione dopo l’addio annunciato e ieri confermato da De Zerbi. “Il presidente stima il ragazzo, credo che con la partenza di De Zerbi sia destinato a rimanere“, prosegue l’agente del classe 1988, “la fiducia di Oreste Vigorito nei suoi confronti mi fa pensare che non vada via e rimanga volentieri in giallorosso anche il prossimo anno“.

Galli, tra l’altro, oltre a curare gli interessi di Coda e di molti altri calciatori è anche il presidente dell’Aiacs (Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società). “Chi non ha fatto l’esame è giusto che lo sostenga, occorre professionalità per fare questo mestiere“, conclude Galli, parlando dei cambiamenti che il mondo dei procuratori sportivi si accinge a vivere, “chiunque faccia questo lavoro deve farlo assumendosi delle responsabilità, non ci si può alzare la mattina e improvvisarsi agenti. Se dovessero essere confermate queste riforme, ben venga il ritorno all’esame”.