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Genova – Sarà il Genoa a sfidare la Spal nei sedicesimi di finale di Coppa Italia. L’avventura del Benevento nella competizione termina subito, complice la sconfitta per tre reti a due subita dagli uomini di Caserta al “Ferraris“. Passi un verdetto che interessava relativamente, la Coppa Italia non poteva certo essere un obiettivo della Strega, a preoccupare è la prestazione di una squadra costantemente in balia dell’avversario, complici le troppe incognite che i giallorossi si trascinano da tanto, troppo tempo. Più che il tecnico di Melito di Porto Salvo, andrebbe interrogato Pasquale Foggia, perché, nonostante l’obiettivo sbandierato sia la salvezza, in un campionato che si annuncia complicato non si possono regalare pedine come Barba, Ionita e Insigne. Non sarà ancora il tempo dei processi e dei giudizi, ma sarebbe almeno il tempo delle certezze, anche per poter valutare il lavoro dello stesso Caserta. A meno da una settimana dal debutto in campionato, troppi interrogativi accompagnano ancora un Benevento che saluta a testa bassa la Coppa Italia.

La partita – Moduli confermati per i due tecnici. Blessin sceglie il 4-2-2-2, adattando Sabelli a sinistra per la squalifica di Pajac e affidandosi in avanti al tandem composto da Coda ed Ekuban. Caserta risponde con il 4-3-3: Pastina fa coppia con Glik per l’incertezza sul futuro di Barba, a centrocampo e in attacco opportunità per Koutsoupias e Vokic.

Pronti via e il Genoa fa subito la voce grossa. Portanova serve Coda, l’attaccante entra in area e calcia di destro mandando la sfera contro l’incrocio dei pali. Poco dopo è ancora l’Hispanico a rendersi pericoloso con un rasoterra bloccato da Paleari. In campo sembra esserci solo una squadra e su un angolo di Gudmundsson, Paleari esce a vuoto venendo salvato dalla traversa sul colpo di testa di Portanova. Il Benevento continua a essere in balia del Grifone, su un errore di Acampora, Coda un lavora pallone e lo scarica per Portanova, esterno in corsa e Paleari deve rifugiarsi in angolo. Dal tiro dalla bandierina nasce l’azione del vantaggio. Dragusin serve Coda, l’attaccante defilato sulla sinistra mette sul secondo palo dove irrompe Gudmundsson che deposita in rete. Vane le proteste dei giallorosse per un contrasto SabelliLetizia non sanzionato dall’arbitro, con il capitano a terra mentre l’azione proseguiva. Nel finale di primo tempo, padroni di casa pericolosi in ripartenza. Un angolo per il Benevento si trasforma in un’occasione per il Genoa: Ekuban lancia Coda, l’ex giallorosso controlla e calcia ottenendo solo un tiro dalla bandierina. E’ il preludio al raddoppio. Pastina perde banalmente palla a centrocampo, Coda veste ancora i panni dell’uomo assist per Gudmundsson, l’islandese salta Paleari e deposita la sfera in rete. Un monologo quello della formazione di Blessin, macchiato in pieno recupero dall’unico lampo sannita. Angolo di Vokic, Glik stacca di testa e insacca, regalando una speranza alla Strega in vista della ripresa.

Sembra, infatti, partire meglio il Benevento al rientro in campo. Alzano il baricentro gli ospiti, sfiorando il pareggio con Forte su assist dalla destra di Koutsoupias. Nonostante le difficoltà genoane, è di fatto l’unica vera occasione creata dalla Strega che torna a rischiare su una conclusione di poco a lato di Ekuban. L’ingenuità, però, la commette Viviani che colpisce Sabelli con una manata. L’arbitro fischia la punizione, ma il var indica che il fallo è stato commesso in area, permettendo a Coda di presentarsi sul dischetto e battere Paleari. A un passo dall’eliminazione, Caserta si gioca il tutto per tutto inserendo in rapida successione La Gumina e Farias e passando a un offensivo 4-4-2. I cambi, tuttavia, non incidono sul gioco e sul morale di un Benevento che appare spegnersi con il passare dei minuti. Il Genoa controlla agevolmente, vedendosi annullare la quarta realizzazione per fuorigioco di partenza di Yeboah. Solo nel finale un lampo di Farias viene stoppato da Martinez e nell’ultimo minuto di recupero Karic si regala il debutto con gol, spedendo in rete il pallone della vana speranza con un potente e angolato rasoterra dal limite dell’area.

Genoa-Benevento 3-2

Reti: 35’pt Gudmundsson, 45’pt Gudmundsson, 48’pt Glik, 19’st Coda (rig.), 50’st Karic

Genoa (4-2-2-2): Martinez; Hefti, Bani, Dragusin, Hefti; Sabelli (21’st Jagiello), Badelj, Frendrup; Portanova (21’st Yalcin), Gudmundsson (28’st Galdames); Ekuban (28’st Yeboah), Coda (41’st Melegoni). A disp.: Semper, Vodisek, Czyborra, Vogliacco, Favilli, Candela, Cassata, Besaggio, Masini, Kallon. All.: Alexander Blessin

Benevento (4-3-3): Paleari; Letizia, Glik, Pastina, Foulon; Koutsoupias (35’st Masciangelo), Viviani (29’st Karic), Acampora (21’st La Gumina); Vokic (21’st Tello), Forte, Improta (29’st Farias). A disp.: Manfredini, Lucatelli, El Kaouakibi, Thiam Pape, Insigne, Ionita, Talia, Sanogo, Barba, Capellini. All.: Fabio Caserta

Arbitro: Andrea Colombo di Como

Assistenti: Valerio Vecchi di Lamezia Terme e Antonio Vono di Soverato

IV uomo: Adalberto Fiero di Pistoia

Var (AVar): Luigi Nasca di Bari (Salvatore Longo di Paola)

Ammoniti: Hefti, Yeboah, Galdames per il Genoa, Viviani, Tello, Forte per il Benevento

Note – Recupero: 5’pt, 6’st