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Doveva essere una formalità il via libera alla proroga del servizio idrico integrato in favore della Gesesa. Così non è stato, così non sarà. Ma partiamo dalla cronaca, da ciò che è successo oggi: a poche ore dall’inizio dei lavori d’aula, in programma per le 9.30 di domani mattina, il presidente del Consiglio Comunale ha rinviato la seduta di Consiglio. Sulla delibera che sarebbe andata in discussione, infatti, il Collegio dei Revisori – si legge dalla nota ufficiale – ha presentato un secondo parere “difforme” rispetto a quello – positivo – precedentemente reso soltanto tre giorni prima. E quel parere “difforme”, evidentemente, è un parere negativo. Sorprendente, clamoroso, spiazzante.

Intendiamoci, non era una vigilia serena. Che ci fosse qualche malumore, anche tra le fila della maggioranza, era cosa nota a chi frequenta i corridoi di palazzo Mosti. Dubbi e perplessità che si sarebbero manifestati, con ogni probabilità, nella presentazione di emendamenti utili a sanare mancanze e lacune. Ma il dietrofront dei Revisori ha posto la parola fine a ogni discussione. Tant’è che l’ipotesi di andare comunque in Consiglio per approvare la delibera – cosa possibile, come pure sottolineato dal Collegio – non è stata ritenuta praticabile.

Il punto cruciale, però, è un altro.

La verità è che oggi appare complicato immaginare quando e come tornarci in Consiglio. Il ‘niet’ dei Revisori, infatti, – stando alle prime ricostruzioni – si sostanzierebbe in due considerazioni. La prima: la proroga può essere disposta solo se espressamente prevista nella lex specialis della gara che ha dato luogo all’affidamento del servizio. La seconda: l’affidamento diretto è consentito solo verso società partecipate su cui l’amministrazione esercita un controllo analogo.

Due condizioni – per essere chiari – che se non esistono oggi non esisteranno neanche domani.

Direbbe dunque Lenin: Che fare? Impossibile azzardare previsioni, eccetto una: per sbrigare la matassa servirà l’ingegno di esperti e professionisti della materia. Oppure il mister Wolf di Pulp Fiction.

Per la politica esistono infatti pochi margini di manovra, soprattutto con la ‘pressione’ esercitata dall’inchiesta giudiziaria riguardante proprio la società del gruppo Acea. Tra l’altro, è cosa nota, sotto la lente di ingrandimento della magistratura c’è anche la delibera che nel 2018 individuava nella società del gruppo Acea il soggetto gestore del Servizio idrico integrato nel Capoluogo. “Houston, abbiamo un problema”.