“La settimana scorsa è stata paventata la dimissione di massa dei medici del San Pio, oggi si parla di medici ed infermieri che non sono interessati a lavorare ai Pronto Soccorsi e negli ospedali Pubblici”, dichiara Giacomo Barone, candidato alla Camera nel collegio di Benevento per il PCI.
Gli operatori denunciano ormai da anni il taglio del personale e la carenza di specialisti. Organici ridotti che rendono insostenibile il carico di lavoro per chi resta.
In assenza di turnover, sono aumentati i turni di servizio per i singoli medici e infermieri, con weekend quasi tutti occupati da guardie e reperibilità, difficoltà persino nel godere delle ferie maturate, straordinari non retribuiti.
Altro che eroi, il personale sanitario è uscito esausto dalla pandemia (ricordo i tanti che sono morti nell’espletamento del loro servizio a causa di Covid-19, affrontato all’inizio senza alcun mezzo di protezione utile, compreso le “mascherine), ed oggi è abbandonato a se stesso.
In Campania i medici hanno dovuto subire la decurtazione del premio di 1000 euro per l’extra lavoro durante la pandemia, assieme al bavaglio imposto dal Presidente De Luca, che ha vietato ai medici non autorizzati di parlare alla stampa.
“Quello che accade oggi al San Pio non è un caso isolato”, prosegue Giacomo Barone.
Nel 2021 la media nazionale dei medici dipendenti che hanno deciso di licenziarsi è stata del 2,9%, percentuale abbondantemente superata dalla Calabria, 3.8%, e dalla Sicilia, 5.18%. La Lombardia, che era già oltre la media italiana nel 2020, aumenta ancora i suoi dimessi del 43%. La Liguria in un anno triplica i medici che si dimettono, la Puglia passa dal 2.04% al 3.29 %.Una fuga senza precedenti, da regioni con storie, organizzazioni e realtà sanitarie completamente diverse.
“E’ necessario difendere il diritto alla salute, difendendo allo stesso tempo i diritti di tante lavoratrici e lavoratori della Sanità Pubblica e di quella Privata che, appena tre anni fa, sono stati descritti come eroi e che oggi sono invece per la stampa e per gli amministratori solo degli ingrati”, conclude Barone.