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Benevento – Quattro gol subiti in due partite. Stando a quanto ci dicono i numeri né la difesa del Benevento né quella del Lecce hanno iniziato il campionato con il piede giusto. Entrambe hanno raccolto la palla in fondo al sacco tre volte nel primo turno e una nel secondo, ma il bilancio, in soldoni, al momento premia la squadra di Caserta che è riuscita a vincere almeno una delle due sfide giocate.

Quello che farà tappa al Ciro Vigorito alla ripresa delle ostilità sarà di conseguenza un Lecce motivato a raccogliere la prima gioia vera del suo campionato. Alla sconfitta dolorosa di Cremona ha fatto seguito il pari interno contro il Como, risultati che non possono soddisfare Marco Baroni, ex di turno tra i tanti del prossimo anticipo. E proprio in riferimento alla difesa è impossibile non sottolineare i trascorsi della coppia centrale titolare dei salentini. Tuia e Lucioni sono già punti fermi nello scacchiere dell’allenatore toscano, che si è affidato a loro in tutte le gare ufficiali finora disputate tra campionato e coppa Italia. 

Uniti da trascorsi e addii con diversi punti in comune, sia il ternano che il romano sono stati in grado di lasciare il segno all’ombra della Dormiente, dettaglio che peserà senza dubbio sul piano emotivo al momento del ritorno. Per Lucioni, in realtà si tratterà di una seconda volta dopo quella della stagione 2018/19. L’incrocio si verificò alla prima giornata di campionato, quando dopo l’estate rovente del tormentato addio Lucioni si ripresentò nel suo vecchio stadio con la maglia del Lecce. Buona la sua prestazione in quello scoppiettante 3-3, ma al ritorno si macchiò dell’errore che spalancò la porta per il definitivo 1-1 all’attuale compagno Coda al Via del Mare

Un play off di C perso ma anche due promozioni storiche da capitano – una dalla C alla B e l’altra dalla B alla A – avevano reso Lucioni nel Sannio una vera e propria istituzione. Le presenze collezionate con la maglia della Strega hanno toccato quota 133, i gol 6. Nel mezzo tante gioie – non solo sportive, visto che a Benevento ha trovato l’amore – ma anche l’esperienza della positività al Clostebol e dunque della squalifica per doping che ha posto di fatto fine alla sua avventura in Campania.

Al suo fianco, come detto, giocherà Tuia, che questa terra l’ha invece lasciata solo pochi mesi fa. In scadenza di contratto dopo la retrocessione, il capitolino ha voltato pagina trasferendosi in Salento dopo aver stretto un legame forte, insieme alla sua famiglia, con la piazza giallorossa. Elevato il contributo fornito alla squadra per raggiungere la promozione in A nella stagione dei record del Benevento di Inzaghi, svariati alti e bassi invece nel campionato successivo, quando ha in parte patito il salto di categoria riuscendo comunque a segnare un gol da tre punti in trasferta contro il Cagliari. Cinquantacinque presenze tra campionato e coppa oltre a quattro reti che ne hanno confermato la pericolosità sui calci piazzati. Anche il biglietto da visita presentato al Lecce lo ha visto protagonista in questo senso: il gol al debutto in coppa Italia al Tardini contro il Parma è stato segnato proprio di testa sugli sviluppi di un corner. 

Due storie diverse, dunque, ma terminate con parole al miele molto simili nei confronti della città. E se la moglie di Lucioni, Valeria, è una sannita doc, quella di Tuia nella città delle Streghe aveva trovato una seconda casa. “Mi mancherai tanto e ti porterò sempre nel cuore”, scrisse tra le altre cose Christel lo scorso giugno in un lungo messaggio pubblicato sui social con cui ripercorse tre anni meravigliosi. Parole sincere che ricordano quelle del saluto che a suo tempo inviò Lucioni alla sua ex squadra, rivolgendosi a lei in prima persona: “Addio Strega, anzi arrivederci. Perché magari ci incontreremo ancora, da avversari, ma lo sarai solo per 90 minuti. Poi tornerò ad accarezzarti così come si accarezza uno dei ricordi più belli che ti è rimasto dentro”. Tra meno di una settimana sarà di nuovo tempo di abbracci e sguardi profondi. Forse di gambe tremanti, chissà. Perché può capitare di prendere strade diverse, ma momenti così non se ne vanno mica via.