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Benevento – La Giornata contro la violenza sulle donne è stata celebrata a Benevento per iniziativa congiunta della Questura e di tre associazioni: Rotary Club, Inner Wheel Club e Consulta sulle Donne.

Sono state tre le tappe che hanno segnato anche nel Sannio un impegno comune contro il tragico fenomeno dell’uccisione di una donna ogni 3 giorni a causa della violenza degli uomini. La prima tappa è stata Viale Raffale De Caro, proprio di fronte al Tribunale e alla Questura, presso la “panchina rossa” e alla casella postale, simbolici presidi della memoria delle vittime e per una cultura nuova di denuncia anche in forma anonima alle Autorità della sopraffazione maschilista.

Il secondo momento è stato caratterizzato dalla presenza di un Camper della Questura  che, stazionando a Corso Garibaldi, ha svolto un’attività di promozione della conoscenza del terribile fenomeno dell’aggressione alle donne, che spesso ha esiti fatali. Quindi in piazza Giacomo Matteotti la Compagnia di Balletto diretta da Carmen Castiello si è esibita in danza che volevano sollecitare lo spettatore ad aprirsi ad una cultura di solidarietà e di rispetto nei confronti delle donne. Il questore Giobbi ha esortato tutti a denunciare ogni qualvolta ci sia una forma di violenza: “L’omertà non consente nemmeno a noi di avere la percezione esatta del fenomeno. L’omertà fa male alle stesse vittime che subiscono violenza”.  Sulla cassetta delle lettere presente sulla panchina di via  De Caro: “ E’ solo una parte del percorso di questi tipi di reati. Occorre denunciare per una maggiore tutela“.

La presidente del Rotary Enza Casarella ha sottolineato: “Una giornata voluta dalle associazioni già da tre anni. Ha un significato particolare, la panchina con il colore rosso vuole non far cadere nell’oblio il fenomeno della violenza sulle donne. La cassetta ha invece un ruolo fondamentale quello di denunciare le violenze. Se non denunciamo, per vergogna, senso del pudore facciamo male anche ai nostri figli.  Io penso che chi denuncia fa un percorso e può essere definita  un’eroina in quanto agisce per il bene stesso e per i suoi eventuali figli”