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Benevento – C’è chi sostiene che sia stata la sua firma a cambiare definitivamente la stagione del Benevento. Era il 2 settembre, l’ultimo giorno di calciomercato. Perparim Hetemaj raggiunse il Sannio con grandi ambizioni, impugnò la penna e si legò ai giallorossi per dare inizio a un nuovo capitolo della sua carriera. Quello precedente, lunghissimo, lo aveva scritto indossando la maglia del Chievo, squadra che incrocerà per la prima volta da ex proprio giovedì. Duecentoquarantotto presenze in otto stagioni tra serie A e coppa Italia, titolare inamovibile e uomo squadra. Ma dalle parti del Bentegodi un ciclo si era appena chiuso con la retrocessione in B, gli stimoli andavano cercati altrove. 

Quell’altrove, per il finnico, corrispondeva proprio a Benevento. Prendete la sua prima foto ufficiale: un sorriso lo accenna soltanto accanto al raggiante direttore sportivo Pasquale Foggia. La fiducia non gli è mai mancata, le emozioni le lascia trasparire soltanto a metà. E’ così, Hetemaj, uomo di ghiaccio in campo e fuori. Sul rettangolo verde non si risparmia e lascia ben poco agli avversari. Come sabato sera, quando alle battute finali del match con il Frosinone allunga la gamba e fa sparire la palla dalla disponibilità di Dionisi, uscito dal campo malconcio dal campo dopo il contrasto.

Un intervento rude quanto chirurgico, non il primo di questo tipo nel suo campionato. Perché se è vero che trovare un interditore dalle maniere forti è considerato compito senza eccessive complessità, ingaggiarne uno che sappia abbinare all’indispensabile tenacia un alto tasso di precisione è mestiere per pochi. Corre per quattro, Hetemaj, ma si concede ogni tanto il lusso di un tunnel (si veda la gara coi ciociari) e di aperture che lo avvicinano ai compagni di reparto Viola e Schiattarella. Un terzetto che rende completa la mediana e consente a Inzaghi di dormire su sette cuscini. Nella sua vecchia casa, quel Bentegodi che lo ha accolto nel 2011, proverà adesso a comandare nelle vesti di ospite d’onore.