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Benevento – Casa dolce casa. Filippo Inzaghi avrebbe voluto tornare a San Siro da avversario del suo ‘vecchio’ Milan con la salvezza in tasca, e invece dovrà sudare ancora per raggiungere il traguardo. Gli ultimi sviluppi hanno farcito di valore la sfida con i rossoneri, divenuta a pieno titolo una gara da non fallire. 

A questo punto della stagione, e con una classifica a dir poco deficitaria, fare calcoli sull’avversario da affrontare e sui suoi valori tecnici avrebbe infatti ben poco senso. Le tabelle di marcia sono andate a farsi benedire nel momento in cui i tre punti sono sfumati contro Sassuolo, Parma, Genoa e Udinese, avversarie alla portata ma uscite indenni o addirittura vittoriose nei confronti diretti coi giallorossi. 

Nel salotto del Meazza, che per Superpippo ha un profumo profondamente familiare, l’ex attaccante del Milan si troverà di fronte un suo vecchio amico a cui una casa, al tempo, l’ha davvero concessa in prestito. Si tratta di Zlatan Ibrahimovic, a cui è legato da un evento particolare.

I fatti si riferiscono all’estate 2004, quella che vide il campione svedese arrivare per la prima volta in Italia, ingaggiato dalla Juventus. Nella calda estate dell’epoca, Zlatan fu costretto a sbrigare in fretta tutte le pratiche, come racconta nella sua autobiografia “Io Ibra“, per firmare il contratto con la Vecchia Signora, presentarsi ai suoi nuovi tifosi e stabilirsi definitivamente a Torino. 

Per prendere l’aereo privato della Juventus lasciò senza badare a troppi convenevoli la sua casa nella cittadina olandese di Diemen e volare verso il Piemonte chiedendo al suo agente storico, Mino Raiola, di mettere tutto in ordine: “A lungo abitai all’Hotel le Méridien di via Nizza. Restai lì finché non mi trasferii all’appartamento di Filippo Inzaghi, in piazza Castello”, scrive nel suo libro prima di svelare un retroscena che la dice lunga sui giorni movimentati che si trovò a vivere.

“Fu Mino ad andare a Diemen per mettere insieme le mie cose – prosegue il testo –. Ma quando entrò in casa sentì dei rumori dal piano di sopra, e trasalì. C’erano dei ladri? Si sentivano chiaramente delle voci, e Mino salì in silenzio, pronto alla rissa. Ma non trovò nessun ladro. Era l’Xbox che era rimasta accesa e aveva continuato a funzionare per tre settimane, da quando ero uscito di corsa per raggiungere l’aereo privato della Juventus e volare verso Milano e gli uffici della Federazione”.

Fatti ormai distanti ben diciassette anni, arco di tempo in cui le carriere di Inzaghi e Ibrahimovic sono proseguite in maniera parallela. L’allora 23enne svedese da lì in poi ha fatto razzia di titoli e coppe lasciando vuota solo la mensola che aveva riservato alla Champions League. A conquistarla nel frattempo ci ha pensato proprio Superpippo con la maglia del Milan, completando una collezione ‘in tandem‘ da fare invidia a chiunque. Senza dimenticare che i due sono stati anche compagni di squadra in rossonero negli ultimi anni dell’Inzaghi calciatore. 

La notte che li attende non è  di quelle banali perché sia il Milan che il Benevento hanno bisogno di risorgere dalle proprie ceneri. Il Diavolo ha la necessità di conquistare un posto Champions e consentire dunque a Ibra – fresco di rinnovo – di riprovarci alla soglia dei 40 anni; la Strega di Inzaghi ha ora la pressione del Cagliari alle spalle ed è costretta agli straordinari per raggiungere la prima salvezza in serie A della sua storia. Conterà solo il risultato, l’amicizia per un giorno se ne andrà in soffitta. Di quale casa non è dato saperlo.