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Forchia (Bn) – E quello che rimane è lo sgomento che accompagna il dolore e le lacrime. Ha lasciato senza parole la morte di Imma Papa, avvenuta mercoledì pomeriggio a causa di un incidente sull’Asse Mediano tra Acerra e Afragola, direzione Giugliano, in provincia di Napoli. A esprimere attraverso una lettera il proprio cordoglio è la cugina Michela che la ricorda per la sua gentilezza e la sua voglia di vivere.

Il senso di vuoto che, insieme con i familiari e gli amici, avvertirà d’ora in poi senza la presenza della 29enne viene rimarcato all’interno del messaggio: “Eri una persona dolce come nessun altro. Ci sei sempre stata. Così sorridente, così piena di vita”. “Ti brillavano gli occhi quando parlavi del tuo nuovo lavoro, ti brillavano in ogni momento perché rendevi magico tutto ciò che ti stava attorno con la tua voglia di fare. La bellissima divisa che avevi, i clienti stranieri con cui avevi a che fare, il tuo sogno”.

Un viaggio di ritorno dal suo nuovo e “tanto amato lavoro” che si è rivelato fatale. Imma lavorava come hostess all’aeroporto di Capodichino a Napoli, e stava rientrando nella sua Forchia da suo marito e dal suo bimbo Francesco di soli due anni e mezzo, quando il destino l’ha sottratta agli affetti più cari. Un camion che viaggiava in direzione opposta ha perso, in fase di sorpasso, il carico di patate – trasportato, secondo le indagini, senza rispettare le norme di sicurezza – che ha invaso la corsia e travolto la Fiat 500 bianca guidata dalla giovane che ha perso il controllo della vettura e si è scontrata violentemente contro il guardrail.

Una lettera forte, commovente, che lascia spazio solo allo sconcerto per una vita spezzata così prematuramente. Quello che sconvolge, ancora di più, è l’assurda dinamica dell’incidente. Una storia tragica ma anche emblematica in un Paese in cui si effettuano ancora trasporti in maniera pericolosa e dove soprattutto, i carichi trasportati senza il rispetto delle regole sono quasi la normalità. Un territorio in cui si provocano incidenti mortali a causa dell’imperizia altrui.

Un’intera comunità, quella di Forchia dove Imma viveva con la sua famiglia, rimasta attonita dalla ferale notizia, piange la morte della giovane mamma. Era legatissima a sua cugina Michela, protettiva, esattamente come una sorella maggiore: “Mi avevi promesso che appena il tuo piccolo sarebbe diventato un po’ più grande saremmo andate a fare un viaggio in Spagna, solo io e te. Io e te che non parlavamo d’altro. Io e te che sognavamo ancora insieme. – scrive Michela – Ma la vita è imprevedibile e io ancora non verso una lacrima perché non realizzo niente. Non ci credo. Non può essere vero. Il viaggio in Spagna ti prometto che lo farò, e tu sarai con me in ogni momento. Sarai con me in ogni parola e in ogni pensiero. Vivrai con me e con tutti noi per sempre e sei sempre la più bella. Unica. Rivedremo per sempre i tuoi occhi e il tuo sorriso in Francesco.” Un vuoto incolmabile per chi aveva imparato ad apprezzare la sua bellezza e la sua solarità.