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Ascoli – “Sì!”. Una parola brevissima. Una liberazione più che un’esultanza. Eppure poteva costare cara a un tifoso del Benevento. Quella parola, quelle due lettere, hanno scatenato prima la reazione veemente di alcuni tifosi ascolani presenti nelle sue vicinanze, e poi addirittura quella del centrocampista di casa Bright Addae, che ha assistito al match dalla tribuna causa squalifica. 

Nel momento in cui Viola ha segnato il gol del 2-2 trasformando il penalty conquistato da Armenteros, il tifoso sannita ha reagito impulsivamente senza scomporsi oltremodo, ma mai avrebbe pensato di scatenare un vero e proprio parapiglia. Dall’altro lato, un paio di tifosi di casa si sono rivolti a lui con frasi di vario genere, dal più pacato “Non sei a casa tua, stai zitto”, fino ad arrivare a qualche ‘complimento’ non trascrivibile in un articolo di giornale, prima di raggiungerlo per cercare il contatto fisico. Mentre gli steward stavano arrivando in zona, dalle retrovie è spuntato proprio Addae, intenzionato a intervenire a muso duro in una questione che probabilmente non aveva seguito dal principio. 

Essendo accaduta a un passo dalla postazione riservata alla stampa, la vicenda si è svolta interamente davanti ai nostri occhi. Il tifoso giallorosso non ha insultato nessuno, non si è rivolto a qualcuno in particolare. La sua unica colpa è stata quella di non trattenersi dopo un gol che ha segnato la fine di un momento nerissimo per la sua squadra. Non capiamo quale sia la colpa e soprattutto non comprendiamo come possa un calciatore professionista arrivare a tanto.