- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Una Cabina di regia ed un Tavolo istituzionale permanente dedicati ai temi della sicurezza sui luoghi del lavoro sono stati richiesti da Cgil, Cisl e Uil di Benevento al Prefetto al termine di un incontro da loro richiesto.

Stamani i segretari dei tre Sindacati Luciano Valle, Fernando Vecchione e Luigi Simeone  si sono presentati davanti al Palazzo di Prefettura e dopo un breve sit in sono stati ricevuti dal Prefetto: al centro della protesta la tragica fine di un giovane operaio, il 28enne Alessandro Onofrio di Faicchio, caduto con un compagno di lavoro da un cestello malfunzionante in un cantiere edile del Viale degli Atlantici.
 
Il dramma che ha sconvolto la comunità della Valle Telesina e del Sannio anche perché il giovane avrebbe dovuto partecipare alla promessa di matrimonio con la sua fidanzata proprio il giorno successivo alla tragedia e perché proprio oggi avrebbe compiuto gli anni. E invece Alessandro è diventato anche lui una vittima del lavoro, uno degli oltre 700 che dall’inizio di questo 2021 e fino ad oggi hanno insanguinato fabbriche, officine, cantieri edili, luoghi di lavoro italiani. Un numero spaventoso. una tragedia inaccettabile che nasconde dietro la freddezza glaciale dei numeri terribili traumi per tante Famiglie, parenti, amici, che piangono i loro cari. E’ una catena di sciagure che occorre spezzare: e non si tratta di fatalità. Questo il messaggio che unitariamente i Sindacati provinciali hanno consegnato al Prefetto. 
 
Valle ha spiegato: “Occorre essere decisi su questo tema.  Rilanciare il tema della formazione continua e costante. Non possiamo assistere quotidianamente persone che muoiono sul posto di lavoro. Non è più tollerabile. La politica nazionale è tiepida su questi argomenti anche loro devono affrontare questo tema. Manca la cultura della sicurezza sul lavoro”.
 
Il segretario della Cisl Vecchione ha detto: “Occorrono più controlli e pene severe su quelle aziende che non rispettano i controlli di sicurezza”.
 
Simeone che ha ricordato come su questo tema ci si era confrontati lo scorso mese di giugno ha detto: “Non è un paese civile dove si muore per vivere. Occorre investire su formazione e sicurezza. Occorre responsabilità e puntare sulla prevenzione”.