- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Il 2022 del Benevento era iniziato con due grandi temi di mercato. Riguardavano Glik e Lapadula, i giocatori dall’ingaggio più pesante dell’intera rosa, entrambi in odore di trasferimento. Il difensore è rimasto alla corte di Caserta senza apparenti mal di pancia. Il secondo, nuovo eroe in Perù, continua a vivere una situazione da separato in casa.

Sfumata ieri l’opzione Venezia, neppure le ultime ore di calciomercato hanno portato novità di rilievo per l’attaccante, il cui reinserimento in rosa appare più che mai improbabile. Le uniche opportunità di cessione riguardano ora destinazioni estere, Paesi in cui il mercato si chiuderà in ritardo. In Inghilterra, Francia e Spagna stop alle trattative a mezzanotte, altrove addirittura nei prossimi giorni, come ad esempioin  Austria (7 febbraio), Turchia (8 febbraio), Svizzera (15), Russia (22), Cina (26 febbraio), Argentina (23 febbraio) e Cina (26 febbraio). Insomma, qualche porta resterà comunque aperta ma il Benevento si è detto finora irremovibile: niente sconti, la cessione di Lapadula deve essere un affare per la società, altrimenti non se ne fa nulla e il giocatore resta dov’è. 

E’ su questo binario preciso che si è andati avanti al tavolo delle trattative. Dopo l’annuncio della rottura col bambino delle Ande il duo Foggia-Vigorito si è messo al lavoro per rendere il reparto offensivo ancor più competitivo, portando a casa le firme dell’esterno brasiliano Diego Farias (svincolato) e della punta Francesco Forte, innesti di grande spessore che avranno l’onere di pareggiare, o se possibile aumentare, il contributo offerto dal peruviano in fase realizzativa nella prima parte di stagione. 

Ai botti ha poi fatto seguito l’ingaggio di Jacopo Petriccione, un innesto di grande utilità per un centrocampo che di recente ha perso per infortunio il suo faro, Mattia Viviani. Inseguito anche nel mercato invernale dello scorso anno, quando sfumò in extremis lo scambio con il Crotone (in Calabria sarebbe andato Dabo), il poliedrico goriziano è arrivato quest’anno nell’ambito di un’altra operazione che ha visto coinvolti in questo caso i giovani Vokic e Di Serio, finiti in prestito al Pordenone. La terza e ultima operazione in uscita compiuta dalla dirigenza ha riguardato Abdallah Basit, finito al Monterosi Tuscia in serie C. 

Da segnalare inoltre il ritorno di Bright Gyamfi che va ad allargare il ventaglio di scelte legate alla difesa. Terzino destro e all’occorrenza anche centrale, il ghanese è un giocatore duttile che potrebbe far comodo non solo perché è giocatore bandiera (e non pesa su una lista over comunque al di sotto dei limiti numerici stabiliti dalla Lega), ma anche perché conosce bene l’ambiente e la mentalità del club, avendo vissuto le gioie e e i dolori sportivi degli ultimi anni.

Al gong del calciomercato invernale l’organico del Benevento si presenta dunque certamente più profondo, limato nei punti giusti. L’arrivo di Gyamfi ha completato la batteria di esterni difensivi offrendo una possibilità in più per il centro della difesa, quello di Petriccione ha aumentato il livello tecnico del centrocampo offrendo al tempo stesso maggiori opzioni, visto che può giocare sia in cabina di regia che da mezzala. In attacco è rimasto Moncini, Forte ha sostituito per spessore Lapadula, seppur con caratteristiche differenti. Inoltre Farias doterà la squadra di maggiore imprevedibilità, consentendo a Caserta di avere più alternative anche a gara in corso.

Valutazioni? Di sicuro il Benevento non è stato a guardare, ha provato a migliorare i suoi difetti strutturali e ha rinnovato fiducia (leggasi contratto) a Letizia e Tello, due dei suoi uomini più rappresentativi, oltre al giovane Pastina. Una mossa non banale, che imprime serenità a loro e di riflesso al gruppo e all’allenatore. In un contesto di alta classifica caratterizzato dal forte equilibrio, la Strega si è mossa per giocarsela fino alla fine con le sue avversarie dirette. Poi sì, i conti veri come al solito si faranno alla fine.