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“Anna Minchella era capace di intendere e di volere”: è la conclusione cui è giunto lo psichiatra beneventano Teofilo Golia che ha redatto una perizia sull’infermiera 46enne di Ciorlano arrestata per l’omicidio di Celestino Valentino, 76enne di Pratella (Caserta), paziente in cura al Ss Rosario di Venafro.

I fatti risalgono al 22 giugno 2016: secondo l’accusa l’infermiera uccise Valentino per vendicarsi della figlia dell’uomo che aveva conservato il suo posto da infermiera a Venafro per via dell’infermità del padre, mentre la Minchella era stata trasferita all’ospedale di Isernia. Per uccidere il 76enne la donna utilizzò una siringa a spruzzo per iniettargli nel cavo orale l’acido cloridrico. L’anziano fu trasferito a Isernia dove morì alcuni giorni dopo. Determinanti per l’arresto dell’infermiera furono le immagini acquisite dal sistema di sorveglianza di un negozio.  Anna Minchella deve rispondere di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, dall’uso di sostanze velenose e dall’impossibilità della vittima di difendersi, a causa delle sue gravissime condizioni di salute.  Lo psichiatra beneventano nei giorni scorsi ha consegnato in Tribunale a Isernia la perizia sull’infermiera e il Gup Arnel Picano ha aggiornato l’udienza al 2 maggio per consentire l’esame della pratica.