- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

“Dopo Bologna voleva fermarsi un anno, ma senza pallone sta male, mi diceva che rischiava il ricovero”, “È lontano da casa per la prima volta, ma Benevento è stata la scelta giusta. Un posto caldo”. Giancarlo Inzaghi, papà di Filippo (lui lo chiama ancora così) e Simone, racconta sulla Gazzetta dello Sport odierna i due protagonisti della cavalcata del Benevento e della Lazio. 

Un mese fa Giancarlo Inzaghi è andato a trovare Pippo a Benevento: «Per la prima volta il pallone l’ha portato davvero lontano da casa. Però è stata la scelta giusta: un presidente entusiasta e generoso, un ambiente caldo e la possibilità di lavorare bene. Filippo si merita queste soddisfazioni. Al Milan aveva sofferto tanto, è innamorato di quella squadra e avrebbe fatto ditutto per risollevarla. Ma quello che è successo dopo ha dimostrato che non era mica colpa sua. Quando finì l’avventura di Bologna ero preoccupato, anche perché lui un po’ somatizza le delusioni. Mi disse che per un anno e mezzo non avrebbe lavorato limitandosi a guardare partite in tv. Ma io sapevo che non era possibile: sta male senza pallone. Pochi giorni dopo mi chiamò: “Papà, ho bisogno di una squadra sennò mi ricoverano”. Filippo ama il campo, gli piace stare con il suo staff a preparare partite e allenamenti e vive lo spogliatoio in modo intenso. Alcuni giocatori del Benevento mi hanno detto che è un martello».

E quando torna a casa, nel centro storico di Benevento, trova Angela: «È quella giusta, un papà e una mamma se ne accorgono. Ha capito tutto di Filippo, la sua maniacalità nel lavoro. Credo che abbiano il progetto di fare un figlio e sarebbe bellissimo. Lui è molto dolce e protettivo con i nipoti e ha un feeling naturale con i bambini»