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Benevento – Orgoglio e speranza. Filippo Inzaghi esprime entrambi i sentimenti a “La Domenica Sportiva”, trasmissione di cui è stato ospite ieri sera. Il suo Benevento lo convince, ma sa che sarà molto dura ottenere la salvezza contro avversari di alto livello: “Ciò che mi rende più orgoglioso è il punto di partenza. Quando sono arrivato avevamo perso lo spareggio col Cittadella per arrivare in serie A, mettendo in fila tanti record – ha detto il tecnico giallorosso – Sapevamo che la serie A sarebbe stata più dura, molti ci davano per spacciati già in estate ma noi abbiamo dimostrato che ce la possiamo fare contro chiunque. Lotteremo contro squadre che hanno una grande storia nella categoria, dovremo stare attenti fino alla fine ma tutti sanno che possiamo impensierire chiunque”. 

Secondo Superpippo non c’è un modo giusto di giocare per raggiungere l’obiettivo salvezza: “Io voglio salvarmi, indipendentemente da come si gioca. E’ chiaro che bisogna saper fare sia la fase difensiva che quella offensiva. Non sono qui per vendere il mio prodotto, è chiaro che lo scorso anno ci capitava più spesso di fare la partita perché eravamo noi i più forti. Quest’anno ci sono tante squadre molto più brave di noi. Voglio solo che la squadra abbia coraggio e voglia di raggiungere il risultato”. 

A chi gli chiede se tornerebbe al Milan risponde con un sorriso: “Al Milan iniziai con due anni negli Allievi che furono meravigliosi, poi la società mi diede prima l’occasione di allenare la Primavera al torneo di Viareggio e poi la panchina della prima squadra – prosegue il tecnico giallorosso -. Senza quell’esperienza non sarei quello che sono oggi, dico sempre che ci sono allenatori che hanno vinto la Champions e sono stati esonerati, io ho fatto il mio percorso che non è così diverso da quello di tanti altri. Su un ritorno ho sempre detto che mi piace allenare dove trovo emozioni, e la calvalcata dello scorso anno è stata molto emozionante così come lo sarebbe una salvezza quest’anno”.

Un futuro sulla panchina dell’Inter, tuttavia, proprio non riesce a immaginarlo: “La mia storia al Milan pesa, difficilmente potrebbe succedere una cosa simile. Direi che lì ho scritto pagine che difficilmente possono essere dimenticate, sarebbe un po’ come il discorso legato ad Ancelotti”. 

Dal mercato di gennaio è arrivato Gaich: “Lo vedo molto bene, lo abbiamo preso proprio perché ha quella struttura fisica di cui non è dotato il reparto offensivo. Abbiamo recuperato anche Moncini che ha sempre giocato in serie B ma quest’anno aveva iniziato molto bene anche in A prima dell’infortunio”.

Infine i complimenti al grande lavoro di Oreste Vigorito: “I complimenti al presidente sono sempre meritati. Io li faccio a lui e al nostro direttore sportivo Pasquale Foggia, che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno alla squadra. Se non ci fosse Vigorito Benevento non potrebbe stare a questi livelli, siamo orgogliosi di quanto fatto. La parola giusta, come dice il presidente, è sempre ‘insieme'”.