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Riceviamo e pubblichiamo dal L@P Asilo 31.

“Accogliamo con interesse l’appello alla mobilitazione di Libera dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni che fotografano una realtà, quella beneventana, rassegnata al compromesso morale tra malavita organizzata e politica. Si tratta di un segnale certamente importante, da cogliere e sostenere che peró non  interessa e riguarda solo i cittadini che vivono al Rione Libertà ma tutta la comunità beneventana. La commistione tra malavita organizzata e politica, la diffusione di attività criminali riguardano tutto il tessuto cittadino e non un solo rione. Bisogna manifestare non solo contro gli aspetti più esteriori e violenti della malavita ma soprattutto contro la malavita che si annida ovunque,  nella vita di ognuno e che rende complici e silenti.  Il Rione Libertà come tanti altri quartieri popolari vive le contraddizioni dell’emarginazione  sociale, delle diseguaglianze, dell’assenza di prospettive  e come le tante “periferie” del mondo diventa terreno fertile per le organizzazioni criminali e malavitose. È la negazione dei diritti sociali, l’assenza di politiche culturali, il taglio ai servizi a fornire alle organizzazioni criminali l’humus necessario alla loro proliferazione. 

La ghettizzazione dei quartieri di certo non avviene per colpa delle manifestazioni, anzi ben vengano i momenti pubblici di riflessione, di confronto e di schieramento. La ghettizzazione del Rione come di tanti altri quartieri dormitorio della città che vivono una condizione di marginalità ancora più estrema è determinata dall’assenza di attenzione da parte delle istituzioni in materia di politiche sociali, dalla mancanza di prospettive e di progettazione culturale sugli spazi vuoti, abbandonati e poi vandalizzati che invece potevano essere luoghi di formazione e  crescita culturale per tanti giovani. La ghettizzazione si combatte leggendo i bisogni e le aspirazioni delle persone, ascoltando innanzi tutto senza la pretesa di sovradeterminare;  stimolando processi di partecipazione alla cosa pubblica;  fornendo gli strumenti necessari affinché i cittadini possano  riscattarsi ed autodeterminarsi affiancandosi  dalla sudditanza clientelare che si puo avere nei confronti del politico di turno ma anche di un semplice “capobastone”.

Il L@p Asilo 31, che da un decennio opera quotidianamente al Rione Libertà, aderisce all’appello di Libera per una mobilitazione generale che possa smuovere le coscienze sopite della “Dormiente””.