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Benevento – “L’arma più forte della malavita è il silenzio. Ma la conoscenza è il principale passo della consapevolezza”. Michele Martino, referente provinciale dell’organizzazione Libera, ha voluto presentare con queste parole la “Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Quest’anno si terrà con una marcia ad Avellino, con il titolo: “Orizzonti e giustizia sociale“. Si partirà dallo stadio Partenio e si arriverà in piazza Libertà del capoluogo irpino.

L’iniziativa, presentata questo pomeriggio presso l’Orto di Casa Betania in via Marco da Benevento, ricorderà le circa 900 vittime delle mafie. Martino ha sottolineato che Benevento non deve essere considerata come un’isola felice. “I clan qui gestiscono usura, droga e prostituzione e il fatto che non si spari non è affatto un segnale di tranquillità. E’ solo una strategia per gestire, in assoluta serenità, i loro traffici. Noi di Libera abbiamo avvertito il dovere di non tacere“.

Martino ha poi rimarcato come quella del 21 marzo rappresenti una data piena di responsabilità: “Tutte quelle vittime, i loro volti, ci interrogano quotidianamente. Il sangue versato nella nostra provincia non può essere mandato nel dimenticatoio“. Prima del 21 marzo, Libera commemorerà un’altra importante data, il 19 marzo, il giorno dedicato a San Giuseppe e in cui fu ucciso don Peppe Diana a Casal di Principe per mano dei casalesi. Ci saranno incontri nelle scuole con convegni e riflessioni per poter meditare su quella infame aggressione.

L’Associazione non ha voluto dimenticare il tema scottante dei beni confiscati. Ricordato come nel capoluogo un capannone sequestrato alla camorra, che avrebbe dovuto essere riconvertito a sede logistica dell’Asia, era stato nel frattempo vandalizzato e reso inutilizzabile, Martino ha invocato una maggiore attenzione delle Autorità rispetto al problema.