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Benevento –  Un atto simbolico per rinnovare l’esortazione al Comune di muoversi per l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia, il tutto accompagnato da sferzanti critiche alla Regione Campania  e al suo presidente Vincenzo De Luca.
Libera Benevento, con il referente Michele Martino, insieme all’Anpi con Amerigo Ciervo ed alla Cgil con il segretario Luciano Valle, ha deposto un mazzo di fiori  all’esterno della sede di uno di questi beni confiscato in contrada Olivola in memoria del senatore Pio La Torre, tenace combattente antimafia, e del suo autista Rosario Di Salvo massacrati in Sicilia per mano della criminalità organizzata. 

Il parlamentare-martire si spese fino al sacrificio estremo proprio 41 anni or sono nella sua Palermo anche perché nel nostro ordinamento fossero introdotte norme per convertire all’uso e fruizione pubblica qualunque bene frutto di attività mafiosa che fosse stato confiscato. A giudizio di Pio La Torre, ogni utilità ricavata dalla criminale attività di Cosa nostra, doveva in qualche misura essere restituita ai cittadini e per sostenere i contesti territoriali. Questa mattina, davanti all’opificio confiscato dalla Dia, la polemica è esplosa nelle parole di Martino: “Nell’ultimo forum dei beni confiscati, De Luca ha detto in maniera netta che i beni confiscati devono essere venduti. Significa la resa da parte delle Istituzioni e l’ammissione di essere incapaci di contrastare la criminalità organizzata. Questi beni non vanno venduti e non vanno ceduti. Dovranno essere un’opportunità dei territori”.
Poi ha aggiunto: “Essere qui vuole dire che è necessaria la massima attenzione. Il riutilizzo sociale di un bene è fondamentale, è un dovere civico”. Chiara quindi l’esortazione al Comune: “Questo bene venga presto restituito alla collettività. L’indirizzo dell’amministrazione c’è già. Invitiamo il Comune ad un confronto, ad una comparteciazione, ad un’animazione sociale per capire come utilizzare al meglio il bene e farlo diventare di tutti”.
Infine ha aggiunto: “Dovrebbe essere la casa delle associazioni ma sembrerebbe che quest’idea sia  tramontata o meglio abbiano cambiato idea per il Pnrr. Speriamo che non sia cosi. La pandemia l’aumento delle materie prime ha fatto slittare tutto ma qui stiamo parlando di una grossa mole di denaro speso. E’ vergognoso  il ritardo e sia una mancanza di rispetto per la comunità e per questi due martiri Pio La Torre e Rosario Di Salvo”.