“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”: queste parole, scritte a caratteri cubitali, hanno accolto i partecipanti al convegno – “LIBERA DALLA VIOLENZA” Note di speranza – , organizzato dall’IIS Carafa-Giustiniani di Cerreto Sannita per discutere di parità di genere, autodeterminazione e violenza sulle donne. Ad introdurre l’evento la Dirigente scolastica, Giovanna Caraccio, sempre attenta e sensibile su questi temi fondamentali alla formazione di cittadini consapevoli e attivi e per sradicare il seme della violenza perché “siamo una comunità educante e, quindi, da qui dobbiamo partire per costruire relazioni sane.
Interessanti i contributi dell’Assessore comunale, Claudia Meglio, della Dirigente USP Benevento, Mirella Scala – intervenuta in streaming – della Psicologa e responsabile del progetto “Casa delle Donne” di Sant’Agata de’ Goti, Fabiola Filippelli e di S.E. Don Giuseppe Mazzafaro Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.
Di fronte ad un pubblico di Studenti, Docenti ed Autorità locali, silenzioso e visibilmente commosso, è risuonata vibrante la testimonianza di una moglie e madre sannita di 45 anni che, debitamente schermata da appositi paraventi, ha portato la propria esperienza di vittima domestica (è ancora pendente il processo penale). A lei è stato destinato il fascio di rosse che la Dirigente Caraccio ha consegnato materialmente all’operatrice della “Casa delle Donne”, come ringraziamento della testimonianza evocativa di un grande dolore.
Di grande impatto visivo ed emotivo è stata l’esposizione di scarpe rosse in ceramica, realizzate dagli alunni del Liceo Artistico, per ricordare con apposite didascalie alcune Donne-simbolo, vittime di violenza.
L’evento è stato scandito da brani musicali famosi a tema, eseguiti dalle studentesse e dagli studenti del Liceo musicale, diretti dai loro Maestri.
Della manifestazione rimarrà, nei pressi dell’Istituto, una panchina rossa, inaugurata in questa occasione, quale memoria dell’impegno della comunità scolastica contro la violenza di genere.