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Benevento – Per la prima volta è stata osservata l’onda gravitazionale prodotta dalla fusione di due stelle di neutroni,  e la radiazione elettromagnetica generata nel corso dello stesso evento cosmico. Ciò è stato possibile grazie alla sinergia tra le antenne gravitazionali LIGO (Laser Interferometer Gravitational Observatory, in USA) e Virgo (European Gravitational Observatory, in Italia), e alla collaborazione con circa 70  telescopi e radiotelescopi terrestri e satellitari.

L’onda gravitazionale, denominata GW170817, è stata registrata il 17 agosto 2017 alle 8:41 a.m. EDT (14:41 ora italiana) dalle antenne gravitazionali gemelle LIGO, situate ad Hanford (WA) e Livingston (LA), USA.  L’antenna gravitazionale Virgo (Cascina, Italia) ha captato un segnale più debole, a causa del suo orientamento sfavorevole al momento dell’osservazione, ma ha permesso, combinando i segnali e i tempi di arrivo con quelli di LIGO, di  stimare per triangolazione la posizione della sorgente sulla sfera celeste con precisione significativamente maggiore, in un’areola di circa (28°)2  dell’emisfero meridionale della sfera celeste, alla periferia della galassia NGC4993.

Circa due secondi dopo, lo strumento GRBM (Gamma Ray Burst Monitor) a bordo del telescopio satellitare Fermi della NASA ha captato un lampo di raggi gamma proveniente dalla medesima direzione, confermato dagli strumenti a bordo del satellite INTEGRAL dell’ESA. 

L’analisi dei dati di LIGO e Virgo ha permesso anche di stimare la distanza dalla Terra,  pari a circa 130 milioni di anni luce, e la natura della sorgente: un sistema binario costituito da stelle con masse stimate di 1.1 e 1.6  masse solari,  compatibili con l’ipotesi che si tratti di stelle di neutroni.

I risultati di ottenuti da  LIGO e Virgo sono pubblicati oggi su Physical Review Letters;  ulteriori lavori della collaborazione LIGO-Virgo con la comunità degli astronomi relativi all’evento sono in fase di revisione o in corso di stampa su varie riviste.

IL CONTRIBUTO DELL’UNIVERSITÀ DEL SANNIO – L’Università del Sannio partecipa dal 2005 alla Collaborazione Scientifica LIGO attraverso il gruppo di ricerca guidato dal professor Innocenzo M. Pinto, che è anche membro della collaborazione giapponese KAGRA, ed è stato tra i proponenti dell’esperimento Virgo.

Si deve al gruppo del professor Pinto il progetto degli specchi dicroici di Advanced LIGO, realizzati dal Laboratoire des Matériaux Avancés (LMA – CNRS/IN2P3) di Lione (FR), utilizzati anche in Advanced Virgo, basato su un metodo originale, sviluppato dai ricercatori del gruppo di Unisannio e testato in collaborazione col California Institute of Technology, per la minimizzazione del rumore termico in multistrati dielettrici ad altissima riflettività.

In particolare, il team di ricercatori sanniti è composto da Vincenzo Pierro, docente dell’ateneo sannita e responsabile locale INFN sezione Virgo, Vincenzo Galdi, Maria Principe, laureata all’Università del Sannio, Giuseppe Castaldi, Luigi Troiano, Massimo Moccia, Elena Mejuto. Inoltre, alcuni studenti dell’ateneo hanno avuto la possibilità di partecipare all’esperimento sulle onde gravitazionali svolgendo un tirocinio al California Institute of Technology. Tra questi: la stessa Principe, oggi nel gruppo di ricerca, Ilaria Taurasi, Mariapaola Clarizia, Antonella Iuorio, Livia Cerullo e Maria Ascione.

Le attività del gruppo sono state finanziate da UE (ELiTES – FP7), MIUR, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Regione Campania.