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Benevento – Stavolta anche l’ostacolo dei minuti di recupero è stato superato. Nella serata di ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dando l’ok alla formazione dei ministri presentata da Giuseppe Conte, ha sciolto ogni riserva. La partita per il nuovo Governo è chiusa una volta per tutte. Alle ore 16 il nuovo premier e i componenti del Consiglio pronunceranno il canonico giuramento, successivamente la palla passerà alle due Camere per la fiducia. Uno dei voti sarà quello di Sandra Lonardo, senatrice di Forza Italia che stamattina è intervenuta nel corso di un appuntamento sulla “scuola per gli anni che verranno” all’istituto primario Bilingue di Benevento. La senatrice si è espressa favorevolmente – seppur con qualche riserva – in merito alla notizia più chiacchierata delle ultime settimane. “Come cittadina e amministratrice mi auguro che si lavori in maniera efficace e che si possano realizzare cose importanti per il nostro territorio”, ha esordito parlando ai giornalisti prima di precisare quella che a suo dire era una prerogativa: “Era giusto assegnare a dei tecnici i ministeri-chiave, credo fosse il minimo e sono felice sia andata così”.

Un ruolo fondamentale per la trattativa portata avanti da Salvini e Di Maio, secondo la senatrice, è da attribuire a Berlusconi: “E’ importante rimarcare che questo governo nasce grazie a un ok dato da lui a uno dei partner del centrodestra che è andato da solo alle contrattazioni a causa dei veti posti da parte di Di Maio. Un governo che nasce da un voto democratico non funziona così, tutto il centrodestra in quanto coalizione avrebbe dovuto parlare con i 5 Stelle. Berlusconi per il bene del Paese ha dato l’ok a Salvini per andare a parlare da solo con i grillini e di questo gesto gli va dato atto”. 

Sul contratto Lady Mastella nutre diversi dubbi: “Mi sembra un po’ il libro dei sogni, e temo che certi sogni non possano realizzarsi. Prima o poi credo che verranno fuori delle contraddizioni. Già ieri sentivo un ministro che si esprimeva positivamente sulla flat tax, vista come una cosa fattibile, e negativamente sulle possibilità di realizzare il reddito di cittadinanza. Cosa faranno i 5 stelle se questo ministro del loro Governo continuerà su questa strada? Dovendo fare delle scelte, quali saranno quelle che saranno operate? Quelle del Movimento 5 Stelle o quelle del centrodestra? E’ un governo che non nasce da un programma unico, ci saranno indubbiamente delle difficoltà”. 

La “questione meridionale” riferita al documento, con l’esclusione di riferimenti al Meridione, è ancora di grande attualità. Tuttavia l’inserimento di un Ministero del Sud ha addolcito la pillola:  “Il Sud non è stato proprio menzionato nel contratto, tutti sappiamo che non ci sono neanche due righe sul Mezzogiorno, ma è anche vero che è stato fatto un Ministero del Sud, dando importanza alla Terra dei Fuochi e all’ambiente. Questi sono i propositi, però poi bisogna vedere se si tramuteranno in realtà”. 

La figura di Mattarella è finita sul banco degli imputati dopo il niet posto su Savona all’Economia, gesto che in un primo momento pareva aver pregiudicato un esito positivo in tempi brevi inducendo a pensare a nuove elezioni: “Il presidente della Repubblica alla fine non può essere menzionato tra gli sconfitti perché in qualche modo ha trovato la quadra. Nei suoi confronti i toni si sono accesi, personalmente fui scettica sulla decisione che prese quando decise di non affidare un mandato a Salvini come rappresentante della coalizione di centrodestra. Se poi avesse fallito Salvini, si sarebbe passati a Di Maio. Così doveva funzionare, invece è’ andato oltre, ha fatto scelte diverse e si è visto come è andata in questo periodo. Poi, per come si è evoluta la situazione, il presidente della Repubblica ne esce sicuramente vittorioso così come Cottarelli. Sento di spendere una parola di elogio nei confronti di quest’uomo che è stato chiamato e subito sbeffeggiato. Sono stata in aula l’altro giorno e già sentivo alcuni dire che ci sarebbe stata una tempesta di insulti nei suoi confronti. Ha lavorato nonostante già sapesse che avrebbe preso tra i 4 e i 7 voti”.

La chiusura positiva della vicenda, ammette infine Lonardo, rende particolarmente felice Di Maio: “Mi ha fatto tenerezza. Lui e Salvini hanno trovato la via perché hanno capito che la loro stessa rete aveva iniziato ad attaccarli sui social. Piaccia o non piaccia questo governo, non si poteva andare alle elezioni con i numeri che c’erano. Non è apparso solo a me, penso ci sia stato uno stop and go da parte di Di Maio che voleva fare un governo a tutti i costi mettendo Savona da un’altra parte. I 5 Stelle si sono resi conto che era il caso che prevalesse il buonsenso. Con tutto il rispetto per Savona, non penso fosse l’unico in grado di fare il ministro dell’economia. A partire da Di Maio per finire a Salvini è si sono resi conto che era necessario fare un passo indietro per risolvere la situazione”