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Alla vigilia dell’ultimo turno del girone d’andata e dopo la seduta di rifinitura, il tecnico del Catania Cristiano Lucarelli ha risposto in sala stampa alle domande dei giornalisti. La compagine etnea sarà impegnata domani pomeriggio al “Ciro Vigorito” per affrontare il Benevento di Matteo Andreoletti.

Atteggiamento – Il nostro atteggiamento deve cambiare negli ultimi venti metri, ho rivisto la partita con il Sorrento e considerato le occasioni create, ventiquattro situazioni potenzialmente pericolose sono tantissime, e gli errori. Rivedendola e giudicandola non di pancia e in base al risultato, la nostra prestazione è stata buona con occasioni molto importanti e due rigori non concessi, in particolare quello al 47’ sul colpo di testa di Rapisarda, molto netto ma ennesimo non fischiato. Tatticamente l’abito è giusto, bisogna trovare la via del gol, difensori e centrocampisti possono migliorare in tal senso con gli allenamenti, per gli attaccanti è diverso.

Difesa – La nostra è la terza miglior difesa del girone, c’è qualcosa da correggere ma è il reparto che ha un buon rendimento. In questi giorni abbiamo cercato di recuperare le forze, purtroppo abbiamo avuto altri due infortuni, si sono fermati Mazzotta e Bocic.

Benevento – Cercheremo di affrontare nel migliore dei modi una squadra ambiziosa partita con i favori del pronostico, con un direttore sportivo che conosco bene, con una proprietà forte e un organico importante. Le assenze non devono essere un alibi, abbiamo sedici giocatori di movimento: bastano.

Futuro – Il mercato di gennaio è particolare: rischi di mandare via giocatori allenati e pronti per prenderne altri, teniamo conto che quella del 24 gennaio sarà per noi una gara cruciale. In qualche eccezione puoi prendere un giocatore importante che non ha giocato molto ma ti può dare tantissimo. Il Catania per me tecnicamente è un’ottima squadra, in allenamento vedo giocate da categoria superiore, nella quale diversi giocatori si sono espressi fino all’anno scorso con un rendimento dignitoso, non si sbaglia un calciatore sul piano tecnico-tattico ma rischi di sbagliare se non lo conosci umanamente, questa piazza è per una cerchia ristretta.

Cicerelli – In carriera ha conquistato anche la promozione in A, noi pensiamo che, rimesso in pista, possa rappresentare un’opportunità: continuerà ad allenarsi e se tutto sarà a posto potrà essere un rinforzo importante.

Obiettivo – La società si è data un obiettivo: in tre anni in Serie B; entro quel tempo dovremo farcela senza se e senza ma, se ci si riesce quest’anno meglio, se negli anni prossimi bene ugualmente: abbiamo un tempo, dobbiamo anche crescere sul piano delle infrastrutture. La società si sta impegnando per riportare il marchio a casa ed è disposta a ragionare su Torre del Grifo ma su numeri diversi e più ragionevoli di quelli attuali, perché occorrono 10 milioni per riattivarlo; poi ci vuole un campo provvisorio. Per i risultati del campo abbiamo due anni e mezzo, con il club ho parlato di tutto: l’anno scorso c’è stata una perdita di 3 milioni interamente ripianata dalla famiglia Pelligra ed è stato deliberato lo stesso anche per quest’anno, abbiamo una proprietà forte e dobbiamo tenercela stretta. Tre anni per la B e poi tre anni per la A: la società non lo sbandiera ma questo è l’obiettivo. Un imprenditore poi vuole vedere che i suoi investimenti abbiano frutto e il frutto è la Serie B. Dobbiamo portare risultati per non fare stancare un Presidente così, che non si trova dietro l’angolo, ed essere consapevoli che c’è una costruzione in corso per arrivare all’obiettivo senza se e senza ma. Non è iniziata nel modo giusto ma questa è un’annata che possiamo raddrizzare in campionato e in coppa.

Ritorno – Sono tornato a Catania per completare un percorso e ci riuscirò sicuramente. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, i risultati arrivano se c’è unità d’intenti, le critiche sono giuste ma devono essere costruttive e non populiste, i tifosi ci hanno sempre applaudito. Se fai bene a Catania puoi fare bene ovunque e non ti ferma più nessuno, Catania è per pochi, non per tutti, ma quei pochi che vincono sono ancora nei ricordi. Non avrò pace finché non avrò raggiunto l’obiettivo qui ma dobbiamo essere tutti uniti, quest’anno può essere difficile ma non è una stagione finita, la storia è lunga e magari chi arriva ai playoff senza aver convinto… si tratterà di un torneo a parte e potrà succedere di tutto. Non togliamo il nostro mattoncino, quindi, ma troviamo forza e pazienza per portarlo.

Società – Il rapporto con la società è ottimo, c’è condivisione anche sul rafforzamento della struttura interna, c’è massima disponibilità sul mercato e sulle strutture per finire anno in un certo modo, per riprenderci la nostra casa in futuro. Sia con Pelligra sia con Grella emerge un obiettivo comune, il vice presidente mi ha mandato un bel messaggio dopo la sconfitta con il Sorrento e ho fatto uno screenshot, poi gli ho risposto che sono certo che arriverà quel giorno. Nel calcio, come dice Allegri, perdere cioè non vincere è la normalità: l’8% vince, il 92% delle squadre perde; se dovessimo perdere sono certo che avremo imparato quello che serve per vincere. Anche nella rabbia, nella frustrazione e nell‘ira dobbiamo essere lucidi: ci vuole tempo, è la storia di questo girone maledetto di Serie C, superato questo scoglio sono convinto che sarà una volata.

Bilancio – Siamo in una crescita costante, abbiamo 8 punti in meno di quelli che avremmo meritato: non sempre il risultato rende giustizia alla prestazione. Rafforzo il concetto: quando si perde si sembra più brutti ma riguardando la partita abbiamo sensazioni diverse. La macchina va a benzina, nel calcio servono i gol.