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Su una cosa, la sola in verità, concordo con l’amico Picariello ed è quella di evitare gli stucchevoli ping pong anche perché sarebbe offensivo nei confronti dei lettori che verrebbero strumentalizzati o, peggio, ritenuti non in grado di farsi un’idea sulla materia del contendere, Alberoni diceva fatevi un’idea e perseverate in ella. Del resto la città è piccola, un corridoio in cui il vissuto e la storia di ognuno è carta conosciuta per cui è inutile nascondersi. Detto questo una parola sull’ASIA va detta perché sono stato tirato in ballo con le solite menzogne di chi pratica la politica senza accorgersi che una Città per essere grande ha bisogno solo di virtù, criterio a cui mi sono sempre ispirato soprattutto nella mia decennale esperienza, dove i successi, per la Città, sono stati eclatanti e il consenso a distanza di anni mi è ancora riconosciuto dagli stessi dipendenti e cittadini per cui un “distratto” non fa una splendida primavera ma piuttosto uno squallido autunno. Ma perché queste righe non vadano sprecate, voglio cogliere la ghiotta occasione fornitemi  dal Picador per esprimere piuttosto una seria preoccupazione di cui spero il Nostro si faccia portavoce, (magari con un “do you remember?), presso il proprio leader maximo. Ebbene all’indomani dell’insediamento in ASIA del primo manager, Quattrocecchi e poi di Madaro, ebbi ad incontrarli perché ricordassero al Socio Unico dell’Azienda l’impegno di trasferire al più presto la sede tecnica di Asia da Ponticelli in altra location più idonea e questo non tanto per la vicinanza all’Arco Traiano quanto per i seguenti motivi:

a)    Era un suo cavallo di battaglia ricorrente

b)   Ebbi a consegnare nelle sue mani di Socio Unico una perizia tecnica, a seguito dell’alluvione del 2015, in cui inequivocabilmente si raccomandava un adeguamento sismico e una messa in sicurezza di una struttura a forte rischio, quale appunto quella tecnica di Ponticelli, dove si aggirano a vario titolo circa duecento dipendenti.

Francamente non si avverte il bisogno di un nuovo Ponte Morandi o di ripetere il crollo del cantiere di Firenze per cui caro Picariello diamo un senso a questa nostra querelle offrendo un servizio alla Città evitandole lutti non necessari: sarebbe forse l’unico nastro di inaugurazione, tra i tanti inutili portati da Voi a compimento, che potrebbero veramente e forse per la prima volta gratificarVi.

E’ inutile dire che sarà mia cura, qualora essa fosse stata smarrita, inviare a Lei e al Socio Unico, (il Sindaco sarebbe al momento l’unico responsabile), la copia conforme all’originale: messo il punto, mi aspetto che Voi mettiate l’accapo e spero anche in maniera celere facendo magari anche un controllo statico del piazzale che ospita una marea di tonnellate di nuovi mezzi su un terreno, per gran parte, di riporto fluviale” così in una nota a sua firma Lucio Leonardo, Commissario cittadino di Forza Italia.