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Benevento – Di ricordi positivi ne ha lasciati sia nel Sannio che a Pescara, città che gli ha dato i natali e alla quale è legato in maniera indissolubile. Carlo Luisi ora studia da direttore sportivo e non ha particolari problemi a parlare di calcio, di quella che è stata la sua vita e che continuerà ad esserlo. A Benevento conquistò la promozione in serie C1 nel ’99 al termine di una epica finale play off contro il Messina al via del Mare di Lecce. Migliaia di tifosi accolsero la squadra al ritorno dalla Puglia, immagini difficili da dimenticare: “Fu una gioia incredibile, la C1 mancava a Benevento da 12 anni – racconta Luisi ad Anteprima 24. Se penso che il club adesso lotta per la serie A e che recentemente il popolo giallorosso ha festeggiato traguardi di grande prestigio mi fa un certo effetto, ma è una sensazione bellissima perché ho avuto modo di conoscere questa dirigenza nella parentesi vissuta in giallorosso nel 2012. Le ambizioni di Oreste Vigorito, i suoi investimenti e la voglia di arrivare in alto mi furono subito chiari. Ed è giusto che nel calcio chi crede fortemente in qualcosa ottenga ciò che merita”.

Sabato si troveranno di fronte la squadra che Luisi ha sempre tifato e sostenuto, il Pescara, e quel Benevento che per sempre resterà nel suo cuore: “Solitamente non ho mai problemi a sostenere il Pescara, ma quando si tratta di sfide con il Benevento sono casi particolari. La maglia giallorossa è quella che ho vestito di più in carriera e sono particolarmente legato alla piazza beneventana. Mi aspetto e spero che sarà una bella partita tra due squadre che fino a questo momento hanno dimostrato di saper giocare un ottimo calcio. Il Pescara avrebbe potuto stare in vetta senza la rimonta subita a Padova, ma il pubblico biancazzurro quando si scalda sa essere trascinante proprio come quello sannita. Mi auguro che entrambe le tifoserie a fine stagione possano festeggiare qualcosa di importante”. 

Riguardo al Benevento, l’arma in più potrebbe essere proprio Bucchi: “Sono stato suo compagno di squadra nell’Ascoli, lo conosco molto bene. Già quando giocava la sua vocazione da allenatore era ben evidente, lo si notava da come stava in campo e dal suo modo di porsi. Ha grandissime capacità e una personalità forte, credo sia stato soltanto un po’ sfortunato nella sua recente esperienza al Sassuolo. A Benevento ha una grande squadra, sono certo che sarà in grado di farla esprimere al meglio per puntare in alto e farla diventare grande. Del resto è difficile non designare il Benevento tra le favorite, visti i singoli che ha in organico. Gente come Maggio, Nocerino, Puggioni, Letizia, Viola, può fare la differenza in questa categoria. E poi c’è lo stadio Vigorito che è una vera bolgia; fermare il Benevento in casa credo che sarà una grandissima impresa per chiunque”. 

 

41 anni