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Benevento – Un po’ Puscas e un po’ Ceravolo. Le caratteristiche non c’entrano granché, è più che altro una questione di impatto e sensazioni. Il gol di Campagnacci al Catania, in quell’indimenticabile pomeriggio del 17 aprile 2016, resterà per sempre nella storia del club giallorosso. Non servì a garantire alla Strega la matematica promozione in B come la rete della Belva al Frosinone, ma diede la svolta decisiva a un rush finale reso complicato dalla concorrenza di Foggia e Lecce, pronte a insidiare il primato dei sanniti di Auteri. Il tecnico di Siracusa, dopo averlo tenuto a lungo in naftalina, gettò nella mischia l’esterno marchigiano in un modo che ricorda molto l’esplosione di Puscas sotto la gestione Baroni. Campagnacci entrò al 63′ sullo 0-0 e non ci mise neanche venti minuti a bucare Liverani per sbloccare il risultato e regalare ai giallorossi tre punti pesantissimi alla quartultima giornata. La vittoria di Martina Franca della settimana successiva, sancita da un gol di Fabio Mazzeo, e il trionfo netto contro il Lecce nell’ultima al Vigorito fecero il resto, ma si può dire che a girare la chiave nella serratura fu proprio la prodezza che stese i siciliani. 

La premessa è lunga, e vi starete giustamente chiedendo dove vogliamo arrivare. Ve lo diciamo subito: a distanza di circa due anni Campagnacci e il Catania si ritroveranno di fronte sognando lo stesso obiettivo. L’ex giallorosso nel rush finale dell’ultima sessione di mercato è infatti approdato al Trapani, attualmente terzo nel girone C di terza serie. In Sicilia ritrova un’altra vecchia conoscenza del calcio sannita, Felice Evacuo, andato a segno nell’ultimo turno con la Juve Stabia che ha riconsegnato ai granata il ritorno al successo in campionato. La lotta per la prima posizione si preannuncia difficilissima se non improba. Il Lecce è primo con un vantaggio di quattro punti sul Catania (secondo) e ben nove sul Trapani (terzo). La sfida Catania-Trapani si giocherà alla terzultima di campionato, in piena zona Campagnacci. Difficile che in palio stavolta ci sia la promozione diretta, ma chissà. La C è sempre la C, imprevedibile e complicata. E le follie sono dietro l’angolo.