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Morcone (Bn) – Una marcia per il clima contro le grandi opere inutili, una camminata lungo il perimetro degli impianti eolici installati sul Matese Sud-Orientale, per toccare con mano lo stravolgimento ambientale perpetrato ai danni della montagna.

Trenta persone sono partite questa mattina da Piazza Roma, a Cerreto Sannita, anche per cercare di diffondere e spiegare le dinamiche e le procedure che hanno permesso a ditte private di raggiungere il Matese ed appropriarsene per fare profitto. Il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna è da tempo impegnato per mostrare e denunciare l’aggressione della splendida zona: “attaccata dalla costruzione di tre grandi impianti eolici industriali, Morcone, Morcone/Pontelandolfo e San Lupo che hanno distrutto un intero sito SIC designato ZSC “Pendici Meridionali del Monte Mutria”.

E’ proprio Pinuccio Fappiano del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna a raccontare la triste giornata odierna: “Eravamo una trentina. Dopo una bella camminata siamo giunti sopra Monte Coppe e dinanzi a noi si è presentato un muro di pale eoliche che ci ha fatto impressione. I ragazzi presenti, vedendo il paesaggio trasformato in quel modo, sono rimasti molto colpiti, non si pensava che una mente umana avrebbe potuto distruggere in questa modo il Matese”.

Una visione macabra e impressionante: “Sembrano messe tutte una sull’altra, visivamente è davvero impattante e quando verranno messe in moto sarà ancora peggio. Noi però non ci fermiamo -spiega Fappiano. Abbiamo ancora in corso degli esposti relativi a delle anomalie autorizzative e anche sotto il profilo ambientale. Ci ha scritto l’Unione Europea; sta indagando sulle opere realizzate e ora anche il Ministero dell’Ambiente ha chiesto chiarimenti. Tutto questo ci lascia sperare relativamente perché il danno al territorio è stato fatto ed è irreversibile. Magari si riuscirà a far venir fuori i responsabili di questo scempio”.

Oggi l’ultima pala montata: “Si, oggi hanno montato l’ultima. Ciò che ci lascia davvero allibiti è che il Parco Regionale del Matese, che tra poco dovrebbe diventare nazionale, non sia stato convocato alla conferenza dei servizi. L’ente gestore del parco che non viene chiamato in causa per esprimere un parere di impatto ambientale così importante? E’ tutto molto strano. Probabilmente le ditte avrebbero avuto dei problemi col Parco. Ripeto  – conclude Fappianooggi è una giornata davvero triste ma non ci fermeremo e difenderemo la nostra montagna”.