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Benevento – Il prossimo 11 giugno Maria Varricchio soffierà su diciannove candeline e chissà quale desiderio avrà intenzione di esprimere. Un’idea, in realtà, ce la siamo fatta scambiando con lei qualche parola dopo la straordinaria soddisfazione dell’argento europeo conquistato a Gyor, in Ungheria. La specialità è quella del tiro a segno a 10 metri, una disciplina in grado di animare la passione di Maria che nella competizione continentale ha contribuito in maniera determinante alla conquista della prestigiosa medaglia nella gara a squadre. Nata a San Giorgio del Sannio nel 1999, ha iniziato a praticare tiro a segno nel 2011 presso il Poligono di Tiro di Benevento, in via Santa Clementina. “Già durante quell’anno ho iniziato a svolgere competizioni di carattere regionale nella specialità pistola ad aria compressa a 10 metri – racconta ad Anteprima 24 -; Con il compimento dei sedici anni ho iniziato a praticare la disciplina pistola sportiva a 25 metri grazie alla quale, con il supporto del presidente Vittorio Cavalluzzo, ho contribuito all’oro europeo ottenuto a Baku insieme al team azzurro lo scorso anno”. 

A distanza di qualche mese è arrivato un argento altrettanto pesante a Gyor, al termine di una gara come sempre carica di tensioni da arginare: “Eravamo determinate, volevamo conquistare una medaglia e abbiamo lottato fino all’ultimo con la grinta giusta. Alla fine eravamo tutte molto emozionate, si tratta di una soddisfazione importante che ripaga anche del lavoro svolto in allenamento”. 

Viene da chiedersi come mai una ragazza si avvicini al tiro a segno, ma Maria ci tiene a smentire qualsiasi pregiudizio: “Si dicono tante inesattezze su questo sport, forse viene visto come violento solo perché si utilizzano delle armi. In realtà il tiro a segno è statisticamente tra i meno pericolosi. E’ disciplina e valori, rispetto per l’avversario e concentrazione. Anzi, proprio perché maneggi un’arma, la prima cosa che ti viene chiesta è proprio la disciplina. Se mi sono avvicinata a praticare questo sport è merito di mio padre. Da giovane anche lui lo praticava, un giorno mi portò al poligono e mi innamorai perdutamente di tutto questo. Colgo l’occasione per consigliare la pratica di questo sport, al poligono saranno seguiti da tanti allenatori competenti”. 

I sogni non hanno limiti, quello più grande si identifica con i cinque cerchi olimpici: “Sarebbe grandioso partecipare alle Olimpiadi, è il sogno che ho e l’obiettivo che mi sono posta senza mezzi termini, ma devo lavorare duro e pensare giorno per giorno a migliorare. Nella mia testa ora ci sono i mondiali che si svolgeranno a settembre in Corea, voglio prendervi parte. Resto con i piedi per terra ma sono molto ambiziosa, come giusto che sia”. 

Gli affetti, la famiglia e l’umiltà sono i suoi punti di forza: “La mia vita finora mi ha dato tutto quello che avrei desiderato. Ho una bellissima famiglia che mi segue in ogni cosa che faccio e una grande passione per lo sport. Sono una ragazza semplice, che ama viaggiare e che cerca il piacere nelle piccole cose. I miei personaggi sportivi di riferimento? Nel tiro ci sono tante atlete brave, non saprei sceglierne una. Parlando di altri sport invece mi piace la grinta delle ginnaste azzurre, così come la determinazione che ha portato Tania Cagnotto ad ottenere risultati meravigliosi nella sua carriera di tuffatrice”. 

Trovare la concentrazione al momento del tiro non è esercizio semplice, ma Maria ha un segreto da svelarci: “Oltre alla musica che ascolto prima di una gara come fanno in tanti, negli istanti che precedono il tiro provo a focalizzare la mia attenzione su un luogo che mi piace particolarmente per rendere al meglio”.  Luoghi amati e luoghi dei sogni. Maria ha le idee chiare e nel mirino ha messo il futuro: “Un passo per volta, senza mollare”. Andrà a prenderselo così.