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Benevento- E’ partito in città l’Anno Scolastico 2019-2020. Sebbene alcuni plessi riapriranno con qualche giorno di ritardo, stamani la classica campanella è suonata presso il Convitto “Giannone” in piazza Roma a e la Scuola Media “Pascoli”.

A solennizzare l’avvenimento è stata la presenza del sindaco Clemente Mastella, cui però alcuni bambini hanno con una certa impertinenza chiesto… quando chiuderà le scuole. Il sindaco, ha replicato: “Voi dovete studiare, è importante”. Accompagnato dall’assessore comunale all’istruzione Rossella Del Prete e dal consigliere comunale Renato Parente, il sindaco è stato accolto dalla dirigente del Convitto Marina Rupo e da quella della “Pascoli” Rosetta Passariello.

Clemente Mastella ha voluto sottolineare ai ragazzi e ai docenti presenti le difficoltà e le criticità delle strutture scolastiche, molto vetuste e con forti ritardi nella manutenzione ordinaria e straordinaria. “Per 20 anni non è stato fatto nulla o quasi per l’edilizia scolastica e scontiamo dunque gravi ritardi. Quest’anno abbiamo dovuto affrontare ulteriori difficoltà, com’è noto a tutti. Con un grande lavoro di raccordo e d’intesa con i Dirigenti scolastici siamo però riusciti in extremis ad evitare i doppi turni. La situazione più difficile ha riguardato la struttura di Pacevecchia, ma grazie anche al lavoro svolto dalla dirigente scolastica Fusco, è stato possibile tamponare l’emergenza facendo avviare l’Anno presso la Palestra dell’Istituto “Torre” e poi presso la “Bosco Lucarelli” di via Bartolomeo Camerario”.

Il sindaco quindi ha ringraziato tutti i dirigenti scolastici per il lavoro svolto con il comune in questi mesi ed ha voluto anche dire che il convitto “Giannone” versa in buone condizioni strutturali rispetto alle altre strutture.  

Il primo cittadino ha poi conclso: “Abbiamo lavorato per la sicurezza, crediamo sia un impegno fondamentale per i ragazzi. Per risanare l’edilizia scolastica campana sarebbero necessari 5 miliardi di euro, non certo un operazione semplice. Ma occorre cominciare. A Benevento lo abbiamo fatto e con noi anche i genitori e i ragazzi che purtroppo dovranno sacrificarsi un po’ ma che poi troveranno delle scuole sicure”.