Una querelle lunga più di un anno, iniziata il 9 maggio 2021, giorno di Benevento–Cagliari, spiccioli finali di quel campionato di serie A. I giallorossi si Filippo Inzaghi si stavano giocando la permanenza in massima serie in una sfida decisiva contro i sardi allenati da Leonardo Semplici. Un match che segnò il destino della Strega, sconfitta in casa per tre reti a una.
Una gara passata alla storia non tanto per il risultato finale, ma per quanto successo sul rettangolo di gioco. Sul punteggio di due a uno per i sardi, l’arbitro Daniele Doveri di Roma 1 concesse un calcio di rigore per fallo di Asamoah su Viola, salvo poi rivedere la propria decisione su segnalazione del var, affidato nell’occasione a Silvio Paolo Mazzoleni di Bergamo. L’arbitro bergamasco finì nell’occhio del ciclone, accusato dal presidente Oreste Vigorito, dal direttore sportivo Pasquale Foggia ma, soprattutto, dal sindaco Clemente Mastella.
“A pensar male si fa peccato ma assai spesso si indovina. Lo diceva Andreotti e lo ripeto io. Come mai l’arbitro Mazzoleni era nella cabina Var a Napoli ed oggi a Benevento. A Napoli contro il Cagliari annullò il gol di Osimhen, oggi ha annullato il rigore del Benevento“, fu il post social del primo cittadino subito dopo la sfida di campionato. Un messaggio a cui fecero seguito svariate interviste, nelle quali Mastella ipotizzava una strategia messa in atto per affossare le squadre del sud, oltre a ventilare dei rapporti poco chiari tra l’allora presidente del Cagliari, Massimo Cellino, e il fratello del Mazzoleni al Var, Mario.
Affermazioni che non piacquero all’ex fischietto, il quale decise di querelare Mastella per “dichiarazioni lesive dell’immagine e della reputazione sua e della sua famiglia“. Nonostante la Procura avesse chiesto l’archiviazione, i legali di Mario Mazzoleni si sono opposti e oggi, presso il Tribunale di Bergamo, è andato in scena quello che si è rivelato l’ultimo atto della vicenda. Il Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale bergamasco che non ha ravvisato alcuna ipotesi di reato di diffamazione posta in essere dal Sindaco Mastella, emettendo un’ordinanza di archiviazione anche per la già richiesta opposizione alla precedente archiviazione. Alla fine, però, il bello della vicenda è che la questione si è chiusa con una stretta di mano tra il primo cittadino e Mazzoleni, andata in scena proprio presso la galleria d’arte di quest’ultimo a Bergamo.
Infatti, tramite i propri legali, a Bergamo per Mastella c’era l’avvocato Domenica Russo, le parti si sono capite, hanno inteso i rispettivi momenti, ma soprattutto hanno acconsentito ad una risoluzione bonaria della vicenda con i Mazzoleni ben disponibili ad accogliere Mastella che anch’egli si è mostrato ben volentieri disposto a sotterrare ‘l’ascia del tifoso’ per impugnare quella dell’esperto d’arte, proprio in casa Mazzoleni.