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Si fa sinceramente fatica a comprendere la logica che muove le scelte del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, in ordine alle misure di contrasto all’epidemia da Covid – 19. 

Sembra quasi che il sindaco sia mosso dall’umore del momento: un giorno si lanciano messaggi allarmati sulla diffusione del contagio, il giorno dopo si paventa l’ipotesi di aperture.

Solo ieri Mastella scriveva testualmente che “la situazione ci preoccupa. Anche a me a Benevento. Per quanto, meno che in altre realtà, anche a Benevento, le cose lasciano attoniti”. Dunque, anche se non come in altri territori regionali, anche a Benevento la situazione epidemiologica non lascia presagire nulla di buono. Un messaggio condivisibile nel merito ma, oggettivamente, non proprio foriero di speranza. Conseguentemente a ciò sempre ieri il sindaco ha emanato un’ordinanza in cui si stabilisce che a partire da oggi, venerdì 5 marzo, per tutti i weekend fino al 6 aprile dalle ore 18 alle ore 22 (ora in cui scatta il coprifuoco varato dal governo) sarà praticamente vietato fermarsi a parlare in strada.

Tutto lineare dunque? Non proprio. Infatti proprio stamane il sindaco si è detto favorevole ad aperture mirate su base territoriale: “È necessario pensare alla salute dei cittadini, ma anche all’economia e alle attività produttive, prevedendo la chiusura degli esercizi non più su un intero territorio regionale, ma in maniera selettiva su base provinciale o su porzioni di territorio, nel caso in cui uno o più Comuni presentassero focolai, e iniziare a riaprire, anche la sera, lì dove i dati sono incoraggianti e ci sia garanzia di poter riaprire in sicurezza”.

La logica dei provvedimenti su base provinciale o territoriale può avere un senso, ce l’ha un po’ meno se qualche giorno prima si è annunciata l’entrata dell’intera Campania in zona rossa. 

Ad ogni modo, il punto centrale è che ai cittadini gioverebbe un ‘racconto’ lineare di quanto sta accadendo, in modo da non indurre – in una situazione già tanto difficile – anche un senso di disorientamento. Da ultimo sarebbe auspicabile formulare propositi compatibili con la realtà del ‘qui e ora’.