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“L’attenzione che l’invito ad un ex parlamentare testimonia, è sicuramente il segnale di un ‘garbo istituzionale′ importante, che esprime la consapevolezza che la storia ha un valore ed un peso, perché il futuro si costruisce sulle spalle di essa. E qui, forse, io, nel mio piccolo, rappresento un pezzettino della storia di questo territorio. Mi piace poter consegnare all’Assemblea e a tutti Voi iscritti la mia disponibilità a lavorare per il territorio, a prescindere dalle casacche e dalle appartenenze politiche. Chiunque abbia voglia veramente di realizzare qualcosa per il territorio, sicuramente mi vedrà combattere al suo fianco”. Così in una nota Erminia Mazzoni, già Parlamentare italiano ed europeo, al ‘Congresso delle idee’ tenutosi sabato 20 gennaio a Telese Terme.

“Il congresso è soprattutto – dice – un momento interno: plaudo alla sua celebrazione, non scontata. Quasi appartiene alla preistoria la celebrazione dei congressi: erano momenti di grande confronto, di grande dialettica, di grande animazione, che però si chiudevano sempre con una sintesi progettuale, un progetto comune, che ci faceva sentire uniti verso la realizzazione di un obiettivo. E questo spero si recuperi, si recuperi soprattutto in un soggetto politico come Forza Italia.
La scelta di Francesco Rubano credo sia opportuna e significativa, perché avete indicato una figura che fa sintesi di esperienza e vivacità. Francesco -lo dico con l’affetto che mi consentirà di tributargli – è ″un giovane vecchio″; mette insieme una storia, familiare e personale e, dall’altra parte, ha una giovane età che dà la speranza che abbia la forza e la vigoria per guardare avanti, al futuro. Noi abbiamo bisogno nel nostro Sannio di futuro, perché abbiamo di fronte a noi la sfida della povertà culturale, della povertà di opportunità. Dobbiamo dare risposta alla domanda dei giovani che si chiedono perché non possano costruire qui dignitosamente il proprio futuro o perché dal Sud debbano ancora combattere le disuguaglianze. C’è tanto che la politica può fare e soprattutto c’è tanto che un partito come Forza Italia -″unica forza moderata″, leggo sull’invito- ha il dovere di fare. In particolare su due battaglie fondamentali, che riguardano i singoli cittadini e non le alte sfere. La prima è quella di far capire ai più che l’UE siamo noi (banale, ma va ripetuto) e che la solitudine non ci porta da nessuna parte. La situazione geopolitica internazionale non può essere affrontata con i nazionalismi e con gli isolazionismi. Ma se abbiamo bisogno di stare in Europa, abbiamo bisogno di farlo in un’Europa diversa. Per me essere europeisti non vuol dire essere conservativi, ma anzi vuol dire cercare di fare battaglie per migliorare l’Unione Europea. In Parlamento è stata appena approvata una risoluzione sulla modifica dei Trattati per dare maggior potere agli Stati, per dare maggior potere alla rappresentanza in Parlamento, per far diventare l’Unione Europea un luogo politico dove si coltivino i diritti di tutti i cittadini europei. Questa deve essere la prima battaglia di un partito come Forza Italia. La seconda battaglia è per tutti, tutti Voi che siete qui presenti e che dimostrate voglia di partecipare. Se voi di FI veramente avete voglia di rimettere in campo la ″partecipazione civica″ – essere quindi uomini e donne che combattono per i propri diritti – dovete ripartire da un pentagramma di doveri che comprenda, in primis, il dovere civico della partecipazione al voto. Per promuovere la partecipazione al voto, però, dovete emancipare da questa legge, che se costituzionalmente ″non è in contrasto con la nostra Carta fondamentale″, moralmente lo è, perché ci ha privato del diritto ad un voto libero e segreto: il voto su una lista bloccata, dice già chi sarà l’eletto ed impone di votare in un certo modo. Io posso non voler votare, non voler scegliere il primo della lista, ho il diritto di scegliere chi mi possa rappresentare”. 

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