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Sant’Agata de Goti (Bn) – Un’esperienza nuova, per certi versi inattesa e dolce, al di là di come sia andata a finire. E che sia stata una cosa positiva, anche se è terminata con l’eliminazione, lo si capisce dal tono di voce. Gianna Meccariello, sannita di Sant’Agata, ha vissuto la sua esperienza tra i fornelli di Masterchef come un’opportunità e una vetrina. Vetrina per una sua passione antica, la cucina, non per una gloria personale. Infatti, dopo essersi chiusa le porte alle spalle, ha ripreso la vita di sempre, col lavoro di sempre, nella città che la ospita da dieci anni, Bolzano.

Lavoro in un supermercato da quando sono qui – così inizia la chiacchierata – ed è stato il posto trovato non appena sono arrivata. Avevo deciso di seguire mia sorella perchè giù c’era onestamente poco per me“.

Ma è nel centro santagatese che si è sviluppata la passione per la cucina, venuta fuori, non tanto per un’inclinazione, quanto per lo spirito di osservazione e l’arte di arrangiarsi.

Spesso rimanevo sola e questo mi ha portato a dovermi arrangiare, cucinare e preparare il pranzo ed è stata la mia scuola. Poi ci ho aggiunto tutte le volte che mi sono fermata a osservare mia madre e le mie zie in cucina. Rimanevo sempre affascinata, tanto è vero che avevo deciso di iscrivermi all’Alberghiero a Castelvenere ma ho dovuto desistere perchè era troppo complicato dal punto di vista dei collegamenti“.

E allora si resta a Sant’Agata, al Classico “Tito Livio”, scuola dove, poi, è arrivata anche la sezione legata alla cucina ed è stata una sorpresa o meglio “una disdetta, quando ho scoperto, dopo alcuni anni, che nello stesso istituto c’era anche l’Alberghiero“. Pazienza, si sarà detta Gianna, ormai è andata, ma quella passione è rimasta intatta, tanto da diventare assidua commentatrice del programma legato alla cucina, quasi una giudice. Ed è stato questo atteggiamento che ha fatto accendere la lampadina nella testa di un’amica. “Perchè non partecipi a Masterchef?”. Una domanda che, in poco tempo, si è trasformata nella compilazione del modulo di iscrizione e nella prima telefonata.

Non ero ottimista, ma allo stesso tempo non vedevo perchè non potessi partecipare. Grande sorpresa alla telefonata ricevuta come primo colloquio conoscitivo. Da lì è cominciato il percorso di selezione tra i 30 mila aspiranti che poi sono diventati i 100 dell’hangar, in competizione per un grembiule, grigio o bianco“.

E questo percorso Gianna lo ha fatto tutto fino al fatidico giorno dell’ingresso, quando, da inesperta autodidatta, ha deciso di portare un piatto che rappresenta un unico assoluto.

Sapevo che, rispetto a chi ha studiato, ha fatto corsi, ha età e quindi esperienza, non potevo essere all’altezza ma volevo misurarmi e l’ho fatto con un piatto ideato da me: i canederli con “salsiccia e friarielli”, un modo per unire il Nord al Sud, attraverso le proprie tradizioni”.

Un piatto che ha affascinato i tre giudici e il risultato lo hanno visto tutti, tanto che Gianna, poi, è entrata in cucina. Le curiosità sarebbero tante da chiedere e si deve fare attenzione nell’evitare aneddoti non ancora passati in onda, ma di sicuro è possibile chiederle dei giudici e le sorprese, in questo caso, non mancano.

Chef Barbieri è molto severo, non sorride mai e onestamente avrei preferito trovare Bastianich al posto suo. Mi ha sorpreso anche Cannavacciuolo. Pensavo che essendo entrambi del sud questo potesse farlo aprire, renderlo più vicino a noi e a me in particolare e invece è molto esigente e serio. Più disponibile, umano, sensibile e vero è lo chef Locatelli, una vera sorpresa”.

A loro è toccato eliminare Gianna dalla competizione, sorte che condivisa con tante altre persone nel corso del cammino, segnale che servono una buona dose di fortuna e di preparazione nella competizione. 

Di sicuro non pensavo di poter vincere, come di sicuro non mi aspettavo di uscire, ma di poterci stare tra i nove che ci sono attualmente, non di più. Allo stato attuale Vincenzo è il più debole, quello che c’entra poco in questo momento. C’è lui e, ad esempio, è uscita Rossella che era bravissima. Sono molto legata a Maria Teresa, mal sopportata da tutti ma a me piace perchè schietta e sincera. Se posso puntare su un futuro chef, però, faccio il nome di Davide, uno che non emerge perché poco televisivo, ma è un maestro di cucina e di coltelli. Bravissimo”.

L’eliminazione è stata una brutta sorpresa ma la vita di Gianna va avanti. Continua il suo lavoro e continua a coltivare la sua passione.

Voglio imparare, fare corsi e continuare a cucinare, ma servono attestati perchè passione e amore da soli non bastano. Non voglio aprire un ristorante, basta anche qualcosa di più piccolo, basta che ci sia la possibilità di poter cucinare e presentare prodotti fatti da me. Un forno o un piccolo negozio di gastronomia, provando a sfruttare, comunque, questa esperienza di Masterchef. Mi vedo proiettata in questo mondo, non a Sant’Agata, però. Al sud ci sono meno possibilità. Resto legata alla mia terra e scendo ogni volta che posso e ogni volta sento le farfalle nello stomaco perchè ritrovo i miei cari e i miei amici. Una sensazione impareggiabile. Allo stesso tempo so bene che le mie opportunità sono qui al nord”.

Il percorso è solo all’inizio, di strada ce n’è da fare ma Gianna Meccariello ha qualcosa che in pochi hanno: la voglia. Ed è questa la benzina necessaria per un motore pronto a macinare chilometri lungo la strada della passione.