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Ci prova Giorgia Meloni a rivitalizzare la campagna elettorale del centrodestra nel Sannio. La leader di Fratelli d’Italia vince la gara di puntualità e alle 16.30 è già a palazzo Paolo V. A scortarla i vertici regionali del partito, ad attenderla dirigenti, candidati e simpatizzanti.

Un bicchiere d’acqua e la Meloni parte. E ne ha per tutti. Conte. De Luca e il ministro Azzolina i suoi bersagli preferiti. L’incipit, ovviamente, è dato dalle imminenti elezioni regionali: “I campani meritano molto di più e tra qualche giorno avranno l’occasione di dare il benservito a una politica che si è occupata più di se stessa che dei problemi dei cittadini”.

Una svolta a palazzo Santa Lucia, una svolta a palazzo Chigi. L’auspicio, per la parlamentare romana, è che dal voto del 20 e 21 settembre possa giungere l’avviso di sfratto per l’esecutivo giallorosso: “Il risultato delle elezioni regionali peserà anche sul piano nazionale. Non mi aspetto, per la verità, che a considerarlo tale siano il presidente del Consiglio Conte o il Pd e il M5S. Potrebbe essere il presidente della Repubblica, però, nel caso di una vittoria importante del centrodestra, a prendere atto che i cittadini stanno da un’altra parte rispetto a chi li governa”.

Quanto alla Campania, il giudizio sull’operato di De Luca è tranchant: “E’ stato un pessimo Presidente della Regione”. Per questo la Meloni si dice sorpresa dalla scelta compiuta da Clemente Mastella e da altri pezzi del centrodestra campano di sostenere il governatore uscente: “De Luca è un ottimo parolaio, una persona che fa ridere. Anche io mi diverto a vedere le sue dirette. Ma se voti qualcuno perché ti fa ridere poi ti ritrovi una politica che fa ridere. E allora facciamo così, la Campania lasciamola governare a Caldoro, che nei suoi cinque anni ha dimostrato di essere più capace, e a De Luca lasciamo più tempo a disposizione per perfezionare le sue doti da cabarettista”.

Quanto ai temi, è nel recupero del gap infrastrutturale (“all’Italia serve l’Alta Velocità e non i monopattini”) e nella valorizzazione delle eccellenze territoriali che la Meloni individua i capisaldi del piano rilancio della Campania. E poi c’è la sanità: “I dati Anac dicono che in questa regione, nella fase più acuta della pandemia, sono stati spesi 76mila euro pro-capite per ogni malato di Covid. In Lombardia e in Veneto, per intenderci, la quota scende a 5 e 10 mila euro. Vuol dire che mentre De Luca minacciava tutti con il lanciafiamme, i soldi pubblici andavano dispersi. E il tema degli sprechi nella sanità non è eludibile: si fosse investito bene, per capirci, oggi l’ospedale di Benevento funzionerebbe bene come un tempo e i migliori professionisti non sarebbero scappati”.

La gente, in sala, applaude. E tocca a Domenico Matera, sindaco di Bucciano e candidato alle regionali assieme a Francesca Pedicini, farsi ‘portavoce’ dell’entusiasmo: “Come sanniti abbiamo combattuto con veemenza i romani. Ora, però, siamo noi sanniti a chiedere a una combattente romana di liberarci dal governo del centrosinistra in Campania e di aiutarci, il prossimo anno, a riconquistare il comune di Benevento”.