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Benevento – Un ricordo doloroso e potente, che il tempo non può scalfire. Giovanni Salemme, il 28enne beneventano che il 20 luglio dello scorso anno perse la vita in un incidente stradale nei pressi di contrada Piano Cappelle, è sempre presente nella mente non solo dei familiari più stretti e degli amici, ma anche di quanti lo stimavano ed erano legati a lui da una semplice frequentazione occasionale.

Lo testimonia il fatto che alla presentazione di un libro di sue poesie oggi la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori che ospitava l’evento si è rivelata insufficiente a contenere il desiderio dei tanti che volevano dimostrare il loro affetto a una persona speciale. Raramente la Sala Consiliare dove si riunisce il Consiglio provinciale è stata infatti così affollata. Molti non hanno potuto accedervi; la stessa antisala era stracolma di persone, tanto che qualcuno si è dovuto addirittura accomodare sull’imponente scalone.

La presentazione di “Al di là del cuore”, questo il titolo del volumetto, è stata l’occasione per parlare ancora delle qualità di quel ragazzo, colto e raffinato cultore di studi filosofici ed umanistici. E per versare lacrime amarissime. Tanta la commozione al momento della lettura delle poesie di Giovanni sotto lo sguardo dei suoi familiari presenti all’evento, papa’ Francesco, mamma Anna, e la sorella Ilaria.
 
Brillante studente, attento lettore di testi di Filosofia, laureato e avviato a una carriera di docente, questa sera la famiglia ha voluto onorare il suo ricordo pubblicando i suoi documenti, le sue poesie e farne un libro. Un volume che vuole trasmettere la passione, la cultura e il talento di Giovanni.

Tullia Bartolini, che ha curato la pubblicazione, ha illustrato l’iniziativa: “E’ un libro che ci restituisce Giovanni,  un modo per essere ancora  con lui”.

Uno dei suoi insegnanti, Giancarlo  Vergineo, ha sottolineato:  “E’ un’occasione per incontrare nuovamente Giovanni, anche solo attraverso dei versi poetici. Mi ha sempre colpito il suo modo di affidare i sentimenti e gli stati d animo alla poesia. Si è soffermato sulla  bellezza della natura. Era un giovane che ha scelto un particolare modo di scrivere sulla vita e sulla natura, una personalità aperta alla vita”. 

Poi il docente ha voluto  rimarcare i valori che hanno animato la vita di Giovanni: “Ci ha insegnato che i giovani non devono rassegnarsi  e  abbandonare i propri sogni. Era un assiduo frequentatore di musei  e ha effettuato scelte coerenti con quelle dello studio, la cultura umanistica e letteraria”.  Sono intervenuti poi i suoi amici e conoscenti che lo hanno definito un esempio di resilienza e hanno sottolineato la forza della famiglia.